Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le pensioni fanno Manovra

Fonte: L'Unione Sarda
24 giugno 2011

Incidendo sull'età il Governo prevede risparmi per 1,2 miliardi in tre anni ù

 

Riforma al vaglio. Romani: «No aumento dell'Iva» Qualcuno l'ha ribattezzato «pacchetto previdenziale». Di certo, allo studio ci sono diverse ipotesi. Ed è sempre più probabile che quello delle pensioni sarà un bacino al quale il Governo attingerà per finanziare la maxi-riforma in fase di definizione. Si cercano le risorse. Ma la novità è che non arriveranno dall'aumento dell'Iva, perché, ha detto ieri il ministro Romani, «non è assolutamente intenzione del governo costruire la riforma fiscale sull'aumento dell'Iva». «Sarebbe uno strumento fiscale che frena la crescita - ha continuato il ministro - mentre sappiamo bene che quello che serve è un forte stimolo alla ripresa della domanda interna».
DONNE NEL PRIVATO Equiparare l'età pensionabile delle donne a quella degli uomini anche nel privato sarebbe la misura teoricamente più equa. Le donne che lavorano nella pubblica amministrazione adesso vanno a 61 anni ma dal 2012 è previsto uno "scalone" che le porterà direttamente a 65. Ma alla misura si oppone il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, perché ritiene potrebbe portare problemi di sostenibilità sociale (le donne tra i 60 e i 65 anni italiane spesso svolgono lavoro di cura per i nipoti e per i genitori anziani). La misura vale però circa un miliardo l'anno (se si ipotizza l'innalzamento di un anno di età ogni due anni).
ASPETTATIVA DI VITA Si parla di anticipo al 2013. La riforma prevista dalla legge 122/2010 prevede che dal 2015 si possa aumentare l'età per l'accesso al pensionamento legandola all'aspettativa di vita. Il primo scalino non potrà superare i tre mesi ma gli scalini successivi (triennali a partire dal 2019) potrebbero essere anche di quattro mesi. La riforma all'inizio non porta risparmi consistenti (1,2 miliardi nel complesso nei primi due anni, quindi se si anticipasse si otterrebbero tra il 2013 e il 2015) ma a regime (nel 2020 o nel 2018 a seconda di quando la si fa partire) varrebbe circa 1,6 miliardi l'anno.
CONTRIBUTI COLLABORATORI I co.co.pro pagano adesso il 26,7% di contributi previdenziali sui loro emolumenti (a fronte del 33% dei dipendenti). L'aumento, per quanto utile per incrementare la pensione futura di questi lavoratori, è poco probabile perché li renderebbe meno competitivi. Confindustria è contraria alla misura.
PENSIONI ANZIANITÀ La legge Damiano del 2007 prevede che la quota per l'accesso alla pensione di anzianità (adesso a 96 per i dipendenti con 60 anni di età e 36 di contributi, 97 per gli autonomi) possa salire, previa verifica sui conti, di un anno nel 2013 (a 97 per i dipendenti e 98 per gli autonomi).
PENSIONI D'ORO Si tratta della sospensione della rivalutazione automatica per le pensioni superiori di otto volte il minimo (circa 4.000 euro).