Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Abbanoa, solo 50 milioni per evitare il crac

Fonte: La Nuova Sardegna
21 giugno 2011



E la giunta Cappellacci vuole subito la riforma: amministratore unico al posto del cda




CAGLIARI. C’è chi dice che per evitare il crac finanziario Abbanoa abbia bisogno di almeno 200 milioni di euro, ma la giunta Cappellacci ne vuole mettere solo 50: preferisce un’azione in due tempi. E intanto, mentre proprio oggi i sindaci avviano una nuova battaglia contro la Regione che ha creato l’idromostro e li vuole tenere ancora fuori dalla gestione, il centrodestra propone una riforma immediata: sostituire il cda con un amministratore unico. Su questi due punti si è arenata ieri sera la riunione politica tra maggioranza e opposizione in vista delle votazioni in Consiglio regionale.
L’assemblea sarda riprende oggi l’esame del disegno di legge “collegato” alla Finanziaria 2011: il voto sugli emendamenti che riguardano Abbanoa, rinviato la settimana scorsa, è previsto per giovedì o al più tardi venerdì. In preparazione, ieri ci sono stati due vertici politici: il primo tra la giunta e la maggioranza, il secondo aperto anche all’opposizione.
Nella prima riunione, presieduta da Ugo Cappellacci, è passata, con poca convinzione da parte di alcuni, questa linea, poi proposta alla minoranza: concessione di 50 milioni come fondo costituito presso la Sfirs, fondo da utilizzare con le banche per la rinegoziazione del debito. Secondo indiscrezioni, però, le banche, esposte su Abbanoa per circa 200 milioni, avrebbero chiesto per ora almeno 70 milioni. Giunta e maggioranza hanno quindi concordato di inserire, nello stesso emendamento da presentare in aula entro giovedì, la riforma del vertice Abbanoa: un amministratore unico al posto del consiglio di amministrazione.
Nella seconda riunione, nella commissione Bilancio presieduta dal sardista Paolo Maninchedda, la giunta, con il vice presidente e assessore Giorgio La Spisa ha illustrato al centrosinistra l’intesa trovata con la maggioranza. Il vertice informale e politico è durato dalle 18 alle 22, ma in quattro ore, pur in un clima «costruttivo», come ha riferito il capogruppo dei Riformatori Michele Cossa, non sono stati fatti passi in avanti. La Spisa ha spiegato che l’idea della giunta è quella di un intervento in due tempi: si inizia a lavorare per ricontrattare il debito accumulato e si passa poi alla fase degli interventi “strutturali” per portare a una gestione economica e a un’efficienza operativa che siano in grado di rispondere positivamente alle critiche dei cittadini e dei sindaci. Un obiettivo che sarebbe meno lontano di quanto non possa apparire. Infatti, il disavanzo di gestione si sarebbe ridotto dai 75 milioni di euro annui (all’epoca degli enti soppressi e dell’unificazione in Abbanoa) agli attuali 12 milioni e mezzo, sempre annui, naturalmente.
Il capogruppo del Pd, Mario Bruno, ha detto che l’intervento da 50 milioni è del tutto insufficiente, ha chiesto subito interventi sostanziali nella gestione: «Non vogliamo - ha dichiarato - che la soluzione del problema venga di fatto rimandato e che i 50 milioni servano solo per evitare il fallimento e non per migliorare la situazione, che è ormai insostenibile».
La giunta, però, deve avere forti problemi di cassa se è vero, come è vero, che ha faticato persino a reperire i 50 milioni: li preleverà (e anche in questo caso ci sono polemiche) dai fondi per i disabili non autosufficienti, dall’agricoltura e dalla programmazione per lo sviluppo. Alla cifra si arriva, inoltre, grazie al taglio di 12 milioni provocato due settimane fa nelle votazione, sulle società minerarie, in cui la giunta è stata messa sotto per cinque volte dal centrosinistra e dai franchi tiratori della maggioranza.
Il presidente Maninchedda, visto il carattere interlocutorio della riunione, ha preferito non fare dichiarazioni. Si è limitato ad affermare che è «utile la ricerca di un’intesa anche per creare in Consiglio regionale un clima più favorevole alle riforme strutturali».
Sia nel vertice di maggioranza sia in quello con l’opposizione è stato affrontato anche il problema finanziario delle società di gestione degli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia. Tutti hanno manifestato la volontà politica di stanziare i fondi necessari: anche in questo caso la votazione si terrà tra giovedì e venerdì. Ma neppure sugli scali aeroportuali è stata trovato un’intesa, benché non ci sia, almeno al momento, un vero e proprio scontro. Le proposte restano distanti. L’opposizione, in particolare con Mario Bruno (ma anche con il capogruppo di Sel Luciano Uras), ha duramente contestato la giunta per la mancata erogazione dei fondi già stanziati. Per il futuro ci sono ricette diverse e entro domani sarà fatta la verifica degli emendamenti.

 

LE VERTENZE

L’allarme dei Comuni, oggi in assemblea




CAGLIARI. Allarmati dalla situazione di Abbanoa, i sindaci di tutta la Sardegna si riuniscono oggi a Oristano in assemblea. L’appuntamento, convocato dall’Anci, è alle 9.30 nella sala municipale. Tre i punti all’ordine del giorno. Il primo è la situazione finanziaria di Abbanoa: in vista del voto del Consiglio regionale, che potrebbe arrivare giovedì, i rappresentanti dei Comuni vogliono conoscere e capire le proposte in campo: copertura del disavanzo (e per quanto?) o ricapitalizzazione? Il secondo punto è il blocco dei lavori e i disagi ai cittadini. Il terzo è la gestione commissariale dell’Ato, l’Autorità proprietaria di Abbanoa: solo che per legge l’Ato è dei Comuni, mentre il commissario l’ha nominato la Regione.