Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

’opposizione affila le armi e pensa al ricorso

Fonte: La Nuova Sardegna
21 giugno 2011

Oggi si conosceranno nomi di capigruppo e candidati alla vicepresidenza dell’assemblea




CAGLIARI. Opposizione unita e pronta a dare battaglia, stasera in Consiglio. Ieri il Pdl, partito più numeroso della minoranza, ha riunito i suoi consiglieri per l’elezione del capogruppo. Non è stata fatta alcuna scelta anche perché il partito punta a presentare un pacchetto complessivo sugli incarichi politici, capogruppo, e istituzionali, vicepresiente del consiglio. Al gruppo del Pdl ha dato la sua adesaione anche Lelio Lai, eletto con l’Uds. Una scelta che porta il gruppo a sei componenti. Ma è sul fronte dell’eventuale ricorso al Tar che le opposizione preparano le mosse. Probabilmente nei prossimi giorni i ricorsi verranno presentati di fronte ai giudici amministrativi, che in tempi rapidi, sicuramente prima della pausa estiva, emetteranno il loro verdetto. A quanto è dato sapere non ci sarà un solo ricorso, ma almeno due, presentati rispettivamente dai primi dei non eletti del Pdl e dei Riformatori, a cui potrebbe aggiungersi un asnalogo ricorso dei non eletti dell’Udc. I due, tre ricorsi pur con firme diverse e con esigenze dissimili, ribadiranno concetti simili: l’illogicità e la non aderenza all’articolo 73 del testo unico degli enti locali. La decisione della commissione elettorale, che dieci giorni fa aveva a maggioranza, particoalre non trascurabile che rende più forte il ricorso, attribuito al sindaco eletto il 60 per cento dei consiglieri dell’assemblea, viene infatti contestata dai consiglieri della minoranza. Una serie di sentenze della magistratura amministrativa, di primo e secondo grado lasciano intravvedere più letture per l’articolo 73, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso febbraio abbia definito una volta per tutte la materia. A questa sentenza la commissione elettorale si è rifatta, e contro questa sentenza i legali dei ricorrenti si rivolgeranno al Tar. I tempi per arrivare a un giudizio definitivo non saranno comunque rapidi. A prescindere dal pronunciamento del Tar, ci sarà comunque il ricorso proprio al Consiglio di Stato, che probabilmente in adunanza plenaria, presieduto quindi dallo stesso presidente Pasquale De Lise, emetterà il parere definitivo sull’interpretazione della legge elettorale per i Comuni. Quando avverrà tutto ciò. I tempi tecnici dicono che ci vorranno dodici mesi per mettere la parola fine su questo argomento.(g.cen.)