Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Per Tuvixeddu a giudizio in sei

Fonte: La Nuova Sardegna
9 giugno 2011



Presunti abusi sul colle, sotto accusa anche l’ex sovrintendente Santoni



Il magistrato Non ci sono le condizioni per decidere in udienza preliminare sul non luogo a procedere

MAURO LISSIA

CAGLIARI. Andranno tutti al giudizio del tribunale i sei imputati nell’inchiesta su Tuvixeddu: il gup Cristina Ornano ha stabilito che «considerata la complessità del processo» non ci sono le condizioni per decidere in udienza preliminare sul non luogo a procedere.
La scelta stessa, assunta dai legali, di non richiedere riti alternativi per gli imputati significa che per mettere in luce la vicenda è indispensabile un approfondimento dibattimentale. Il giudice Ornano ha respinto tutte le eccezioni presentate dalla difesa, ma sarà poi il collegio a esaminarle quando saranno riproposte nell’aula pubblica. Rito ordinario quindi per l’ex sovrintendente ai beni archeologici Vincenzo Santoni, per l’archeologa della sovrintendenza Donatella Salvi, per il dirigente comunale Paolo Zoccheddu, per l’ingegnere del servizio pianificazione del territorio Giancarlo Manis, per l’imprenditore edile Raimondo Cocco e per il direttore dei lavori Fabio Angius. Tutti dovranno presentarsi davanti ai giudici della prima sezione il 19 settembre.
L’udienza di ieri mattina è durata poco meno di due ore: il tempo per una breve replica del pubblico ministero Daniele Caria cui sono seguite quelle dei difensori, gli avvocati Benedetto Ballero, Massimiliano Ravenna, Pierluigi Concas, Massimo Delogu e Michele Loy.
La vicenda è nota e ruota attorno alla grande necropoli punico-romana di Cagliari: per la realizzazione di muraglioni difformi dal progetto attorno all’area sepolcrale di Tuvixeddu - dove il Comune era impegnato nel 2008 ad allestire un parco pubblico - e per la costruzione di un complesso edilizio su viale Sant’Avendrace a ridosso delle tombe puniche sono imputati di falso l’archeologa che doveva vigilare sui lavori Donatella Salvi, il dirigente per l’area gestione del territorio Paolo Zoccheddu l’ingegnere del servizio pianificazione del territorio Giancarlo Manis, il direttore dei lavori Fabio Angius e il costruttore Raimondo Cocco. Santoni è finito davanti al giudice, accusato di abuso d’ufficio e falso, per la vicenda dei vincoli per notevole interesse pubblico che la giunta Soru aveva imposto sull’area del colle: il sovrintendente, che faceva parte di diritto della commissione regionale per il paesaggio, avrebbe attestato falsamente nella seduta del 21 febbraio 2007 che tutte le sepolture scoperte dopo il 1997 si trovavano all’interno dell’area vincolata. Santoni fu il solo a votare contro la nuova tutela che l’amministrazione Soru intendeva imporre su Tuvixeddu coi vincoli per notevole interesse pubblico nonostante la figlia Valeria fosse stata assunta dalla Nuova Iniziative Coimpresa, titolare del progetto edificatorio che l’iniziativa del governo regionale metteva in forse e che la recente sentenza del Consiglio di Stato ha fermato. Santoni è poi accusato insieme alla collega Salvi di aver autorizzato la costruzione di alcuni edifici su viale Sant’Avendrace, quelli dell’impresa Cocco, nonostante il progetto oscurasse la visibilità e la conservazione di una parte della necropoli punico-romana a due passi dalla Grotta della Vipera. Edifici che poi sono stati demoliti: i proprietari hanno concluso un accordo di permuta e hanno abbandonato il progetto, ma il fronte penale della vicenda è rimasto aperto. La Salvi con Cocco e Angius sono accusati anche di aver omesso provvedimenti per impedire la costruzione di opere abusive.
La complessa vicenda di Tuvixeddu va avanti ancora oggi su binari diversi da quello penale: è atteso il giudizio del collegio arbitrale sul risarcimento richiesto dalla Nuova Iniziative Coimpresa per i ritardi alla realizzazione del progetto edificatorio provocati dai vincoli decisi dall’amministrazione Soru. Sul fronte amministrativo invece il governo Soru ha vinto la partita decisiva davanti al Consiglio di Stato, ma pendono ancora altri ricorsi davanti al Tar e agli stessi giudici di palazzo Spada che saranno trattati nei prossimi mesi. Nuove denunce per vicende successive sono infine all’esame della Procura.