Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Inchiesta Tuvixeddu, sei rinvii a giudizio per i presunti abusi

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2011

Il processo inizierà il 19 settembre

Vedi la foto Sono stati tutti rinviati a giudizio i sei imputati dell'inchiesta sui presunti abusi commessi a Tuvixeddu, il colle che ospita la più estesa necropoli punica del Mediterraneo. Al termine dell'udienza di ieri mattina il gup di Cagliari Cristina Ornano ha infatti respinto le numerose eccezioni sollevate dalle difese, ritenendo allo stesso tempo indispensabile chiarire al dibattimento la sussistenza o meno delle accuse. Il processo prenderà il via il 19 settembre davanti alla prima sezione penale del Tribunale, presieduta da Mauro Grandesso.
Al centro dell'indagine condotta dal pm Daniele Caria e dagli agenti del Corpo forestale (una delle eccezioni della difesa riguardava proprio la loro legittimità a svolgere gli accertamenti) ci sono la realizzazione delle fioriere all'interno del parco, ma anche i presunti illeciti legati al voto della Commissione paesaggio col quale fu respinta l'estensione del vincolo archeologico, nonché l'autorizzazione a costruire un palazzo in via Sant'Avendrace che avrebbe compromesso la bellezza del sito. Sul banco degli imputati sono finiti l'ex sovrintendente dei Beni archeologici Vincenzo Santoni, l'archeologa Donatella Salvi, il costruttore Raimondo Cocco, il direttore dei lavori Fabio Angius, il dirigente comunale Paolo Zoccheddu e il funzionario Giancarlo Manis.
Santoni è accusato di aver attestato il falso quando, nella seduta del 21 febbraio 2007 della commissione Paesaggio, sostenne che alcune tombe rinvenute dopo il vincolo imposto nel 1997 si trovassero all'interno dell'area già protetta. In quella stessa seduta, inoltre, il sovrintendente non si era astenuto nonostante la figlia Valeria lavorasse come progettista delle opere pubbliche nelle aree di Tuvixeddu-Tuvumannu per conto della Nuova Iniziative Coimpresa, società del gruppo Cualbu. Assieme all'archeologa Donatella Salvi, Santoni è anche imputato per aver dato l'ok alla costruzione di un palazzo in via Sant'Avendrace che avrebbe influito negativamente sulla luce e il decoro dell'area archeologica, filone quest'ultimo nel quale sono coinvolti anche il costruttore Cocco e il direttore dei lavori Angius. La tranche relativa alle fioriere infine, oltre a Santoni e Salvi, riguarda il dirigente del Comune, responsabile dell'area Gestione Territorio, Paolo Zoccheddu, e il funzionario del servizio Pianificazione Territorio Giancarlo Manis.