Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il pm: baretti da demolire

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2011

POETTO. Il titolare dell'Otium potrebbe avviare subito i lavori di costruzione

 

«Gli uffici comunali devono eseguire l'ordinanza»
Vedi la foto È rimasta l'insegna, giusto quella: dell'Otium non c'è più nulla. È stato demolito molti mesi fa su iniziativa del titolare, Sandro Ticca, fin qui l'unico prosciolto nell'inchiesta sugli abusi edilizi in spiaggia. Fatti vecchi, reato prescritto, per la Procura della Repubblica ma non per i tecnici del Comune che avevano eseguito i sopralluoghi insieme alla polizia giudiziaria.
Insomma, l'unico che ha ottemperato all'ordinanza del 2009 è Ticca: ha buttato giù il baretto della Prima Fermata e ora si accinge a ricostruirlo rispettando le tipologie indicate dal Suap (sportello unico attività produttive) due mesi fa. Può iniziare i lavori, subito, niente e nessuno glielo impedisce. Sì, perché l'ordinanza con cui il sindaco Emilio Floris ha vietato, per ragioni di sicurezza, i lavori di demolizione e ricostruzione dei baretti, in realtà erano 12: una per ogni chiosco. E l'Otium, forse perché non c'era più, non è stato contemplato. Così, quello che è vietato a tutti gli altri è possibile per l'unico commerciante che, in verità, ha rispettato l'ordinanza di demolizione provvedendo a proprie spese: circa 10.000 euro per lavori conclusi nel giro di un paio di settimane. «Nell'arco di un mese ho liberato tutto», ricorda Ticca, anche se poi specifica: «Dipende da caso a caso, comunque in un mese si fanno tante cose».
I TEMPI E allora forse sono troppi i 90 giorni lavorativi previsti dall'ordinanza Floris per demolire e ricostruire. Comunque sia, non è un investimento da poco, un baretto costerà almeno 120.000 euro. Ecco perché i titolari sono restii ad avviare in questo momento i lavori: corrono il rischio di spendere tanti soldi per una sola stagione. Se alla fine dell'estate dovesse essere approvato il piano del litorale, le concessioni potrebbero essere assegnate con una gara pubblica, senza certezze per chi gestisce i chioschi da anni, in una precarietà per lunghissimo tempo tollerata: l'unica autorizzazione risale al 1986, l'anno in cui furono demoliti i casotti. Era un permesso temporaneo per sei mesi, mai più rinnovato. L'intervento della Procura della Repubblica ha sollevato il problema e allora i tecnici del Comune hanno lavorato insieme alla polizia giudiziaria individuando gli abusi.
Alla fine è stata emessa l'ordinanza di demolizione. Che, secondo il pm Gaetano Porcu, deve essere comunque eseguita dagli uffici comunali: il provvedimento con cui Floris ha vietato ai titolari dei baretti i lavori fino a ottobre secondo il magistrato non esime il servizio Edilizia pubblica del Comune a dar seguito al provvedimento del 2009. Anzi. Non farlo equivarrebbe a commettere il reato di omissione di atti d'ufficio.
LE SANZIONI Non solo: i titolari dei baretti rischiano la chiusura dell'esercizio a causa degli ampliamenti abusivi. Anche se l'avvocato Matteo Pinna, che difende i titolari dei chioschi riuniti in consorzio, solleva alcuni dubbi: «La legge regionale sul commercio prevede la revoca della licenza e la chiusura dell'esercizio ma non mi pare che si possa applicare questa sanzione ai chioschi del Poetto la cui licenza è per la somministrazione di alimenti e bevande».
Un altro nodo da sciogliere è legato alla concessione demaniale: deve essere revocata dalla Capitaneria di porto davanti ad abusi conclamati?
L'INDAGINE Intorno a questi quesiti proseguono gli interrogatori dei dirigenti comunali che hanno partecipato alla conferenza di servizi del 18 aprile in base alla quale il sindaco Floris ha firmato l'ordinanza che vieta i lavori di demolizione e ricostruzione: lunedì la polizia giudiziaria sentirà, come persona informata sui fatti, il dirigente del servizio Patrimonio, mercoledì sarà la volta del responsabile dell'Edilizia pubblica.
I testimoni dovranno chiarire se l'ordinanza-Floris ha tenuto conto dei problemi analizzati nella conferenza di servizi o se qualcosa sia sfuggita. L'inchiesta per abuso d'ufficio e falso per il momento procede contro ignoti. Il pm Porcu tirerà le somme alla fine della prossima settimana.
Maria Francesca Chiappe