Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Con Zedda nasce a Cagliari una nuova classe dirigente»

Fonte: L'Unione Sarda
6 giugno 2011

Porcu (Pd): gli elettori hanno scommesso sul cambiamento

 Vedi la foto Non solo Zedda: «Insieme a Massimo - dice Chicco Porcu, consigliere regionale del Pd - il voto ha fatto emergere a Cagliari una nuova classe dirigente di centrosinistra». Cagliaritano, portatore sano di quasi 5mila preferenze alle Regionali 2009, nume tutelare del consigliere comunale del Pd più votato (Andrea Scano), Porcu ha titolo per ragionare dell'effetto-Zedda sul partito e sulla coalizione: «Da tempo il nostro schieramento non ha una vera classe dirigente nel capoluogo. Ora ne sta nascendo una nuova, che può anche prepararsi ad assumere in futuro altre responsabilità istituzionali».
Com'è stata possibile una vittoria così clamorosa?
«Anzitutto perché è finita la luna di miele tra gli italiani e Berlusconi. Il grande seduttore non seduce più, c'è stanchezza di fronte alle tante promesse non mantenute e all'incapacità di fare qualcosa per i veri problemi del Paese».
Quindi, con questo vento sfavorevole a Berlusconi, avrebbe vinto chiunque.
«Questo no: se si è vinto a Cagliari è perché una proposta politica chiara e delle figure credibili nel rinnovamento hanno saputo intercettare la voglia di cambiamento della città».
Quindi l'effetto-Zedda esiste davvero.
«Lui incarna anche simbolicamente il coraggio di puntare davvero sui giovani. In campagna elettorale qualcuno mi ha detto: non lo conosco, perciò lo voto. C'era voglia di scommettere sul nuovo».
Però il Pd aveva scelto un personaggio di grande esperienza, Antonello Cabras. Non avevate fiutato l'aria?
«Più che altro l'errore è stato trasformare le primarie in una competizione tra candidati con etichette di partito. Spero che siano sempre più un confronto tra leadership e programmi diversi, con comitati elettorali trasversali ai partiti. E comunque il centrosinistra, grazie al Pd, è ancora l'unico campo che consente a un 35enne di sfidare un personaggio autorevole come Cabras, che per altro sarebbe stato un ottimo sindaco».
Proprio Cabras dice che altri giovani del centrosinistra non hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco. Si sente chiamato in causa?
«No, perché io ho sempre fatto le battaglie nel partito, e anche adesso. E quando scegliemmo il candidato del Pd dissi che forse era un errore che se ne parlasse più a Roma che a Cagliari».
Lei, un ex soriano, cosa risponde a chi dice che dietro Zedda c'è Renato Soru?
«Guardi, questa è stata davvero la vittoria di tutti: del sindaco, dei giovani, dei dirigenti del Pd cittadino che non ha ceduto allo sconforto delle primarie. Non c'è un solo protagonista, e anche questo è il segreto del successo».
Ora quale consiglio darebbe a Zedda, per non fallire nella prova di governo?
«Gli consiglio di non farsi consigliare: ascolti tutti, come ha fatto in campagna elettorale, ma poi decida con la sua testa».
Ma è davvero il Poetto la priorità?
«Massimo ha fatto bene a citarlo: il Poetto, in generale il lungomare fino a via Roma e Giorgino, può essere uno dei principali elementi per rilanciare lo sviluppo di una città che deve diventare davvero turistica».
Ora il centrosinistra è pronto a tornare al governo della Regione?
«Finora il centrodestra ha saputo solo cambiare 26 assessori in 30 mesi. Ma non dobbiamo ritenere già vinte le prossime Regionali, è necessasrio articolare meglio la nostra proposta alternativa. Né mi faccio illusioni su una spallata immediata alla Giunta: ma non mi auguro neppure due anni e mezzo di agonia, spero che la maggioranza dia un senso a questa parte di legislatura».
Sel ora dice: primarie subito per scegliere il candidato governatore.
«Temo che non si capirebbe una nuova competizione, ora, in vista di un voto che si terrà forse tra tre anni. Rischieremmo di vanificare questo bel momento: pensiamo invece a costruire un programma di governo, poi le primarie si faranno al momento giusto. Abbiamo dimostrato di saperle fare».
Giuseppe Meloni