Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Caos Pdl: prime dimissioni tra i vertici

Fonte: La Nuova Sardegna
3 giugno 2011



I consiglieri eletti vogliono prendere in mano il partito




CAGLIARI. Nel Pdl cagliaritano e provinciale le acque sono agitate, ma la tempesta forse deve ancora arrivare. Ieri sono state confermate ufficialmente le dimissioni del vicecoordinatore provinciale Mauro Contini, che in una lettera indirizzata a Berlusconi, al segretario nazionale Alfano e per conoscenza ai coordinatori nazionali e regionali, ricorda che «il risultato elettorale impone una seria riflessione e una azione conseguente». Non chiedo ai vertici regionali di prendere una decisione analoga alla mia, ma li invito a essere conseguenti con i risultati elettorali e a non sottovalutare il malcontento che serpeggia tra i nostri simpatizzanti». La missiva del suo vice non coglie impreparato il coordinatore provinciale, da sei mesi, Edoardo Usai. «Il mio mandato è a disposizione anche subito, ma voglio capire quale sarà il percorso futuro. Ritengo che il partito non sia rappresentato automaticamente dagli eletti, né che le sue strutture debbano sovrapporsi a quelle dei gruppi consiliari. Sarebbe un errore gravissimo e irrimediabile; sino a ieri avevamo un partito costituito dagli “amici di”, o si cambia oppure rimarremo ostaggi dei satrapi. In ogni caso - conclude Usai - ritengo necessario ristabilire il primato del partito sugli eletti, e ricostruire un progetto di destra dentro al Pdl. Sino a ieri il partito non è mai esistito: cambiare solo i vertici non serve».
Posizioni diverse le esprime Giuseppe Farris, il più votato in consiglio, e pronto a mobilitare gli eletti del Pdl per «decidere da lunedì che opposizione fare in Comune». Se non si tratta di un commissariamento manu militari, certo segna l’assenza di una riconosciuta autorità locale. Secondo ambienti vicini ai consiglieri eletti, i «coordinatori o danno le dimissioni o vanno dimissionati; evitino di trincerarsi in risibili vittorie come quella di Iglesias. Se non capiamo che c’è stato uno tsunami arriverà un nuovo terremoto». Questo il clima che si respira dentro al partito in città.(g.cen.)