Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Letta: «Sfrattiamo anche Cappellacci»

Fonte: La Nuova Sardegna
27 maggio 2011

 
Dopo D’Alema nuovo «assalto» ai centristi. La replica: «Sanno soltanto insultare» 
 
 
 
 
FILIPPO PERETTI 

 

CAGLIARI. «Un voto per sfrattare Berlusconi e in aggiunta Cappellacci». Dopo Massimo D’Alema e Nichi Vendola, ieri è toccato a Enrico Letta, a fianco di Massimo Zedda, assegnare una forte valenza politica al ballottaggio di domenica e lunedì a Cagliari. L’ex ministro del Pd ha invitato l’Udc sardo a uscire dal centrodestra. Immediate le repliche dei sostenitori di Massimo Fantola.
Domenica e lunedì si vota anche a Iglesias e Sinnai, ma l’attenzione politica generale è concentrata su Cagliari, ormai diventato un caso nazionale. Il risultato peserà molto sul destino della giunta perchè i Riformatori non accetterebbero passivamente un’eventuale sconfitta di Fantola, così come a Iglesias l’Udc non accetterebbe volentieri la sconfitta del suo Luigi Perseu nel confronto con Barbara Pusceddu (di Sel come Zedda).
Ieri, Fantola e Zedda si sono affrontati in altri due faccia a faccia televisivi, la giornata è stata movimentata dalle dichiarazioni di Letta. L’ex ministro, affiancato in una conferenza stampa dal candidato di Cagliari e dal segretario regionale Silvio Lai, ha detto innanzitutto che «la vittoria del centrosinistra sarà un avviso di sfratto» sia per il governo nazionale sia per la giunta regionale. E, riferendosi a Cappellacci, ha invitato l’Udc sarda a prenderne le distanze e a passare all’opposizione come in Parlamento. «In questi due anni e mezzo - ha detto Letta - la giunta è stata suddita del governo nazionale e la Sardegna non può permettersi altri due anni e mezzo di questa paralisi politica e amministrativa».
L’Udc ha replicato come aveva già fatto a D’Alema: «Siamo liberi e facciamo alleanze territoriali sulla base dei programmi, sicuri che il voto ci premierà».
Ma stavolta è sceso in campo anche il Pdl con il capogruppo Mario Diana. Forte anche dell’accordo siglato proprio ieri a Roma sulla «chimica verde» a Porto Torres, l’esponente del centrodestra ha detto che «mentre la sinistra sa solo insultare, la giunta regionale si caratterizza per la concretezza anche nella battaglia sulle entrate fiscali e contro il caro-traghetti». E il portavoce di Cappellacci, Alessandro Serra: «Mentre Letta parlava, il presidente della giunta firmava l’accordo per il più grande polo europero della chimica verde».
La posta in gioco è altissima e i confronti televisivi di ieri tra Fantola e Zedda sono stati più nervosi di quelli su Sky, con polemiche sul governo Berlusconi e la giunta Soru e sui grandi progetti infrastrutturali a Cagliari. Entrambi i candidati non hanno fatto apparentamenti con le liste escluse dal ballottaggio, ma la ricerca di quegli elettori è frenetica. Ieri uno dei leader nazionali di Fli, Fabio Granata, si è sbilanciato a favore di Zedda come aveva già fatto il consigliere regionale Matteo Sanna, mentre il coordinatore e candidato a sindaco Ignazio Artizzu, pur dicendosi favorevole al cambiamento, non si è apertamente pronunciato rispettando la linea del partito. Fantola ha detto di stimare Artizzu e di credere che «l’elettorato di destra non può votare a sinistra».
Oggi si chiude la campagna elettorale. Il clima è di grande incertezza e i due schieramenti sono mobilitati alla caccia dell’ultimo voto.
  
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