Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un proiettile per Fantola

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2011

L'intimidazione
Nel foglio,
siglato
con falce e martello,
un avvertimento:
«Ritirati,
lascia la città
a Massimo Zedda»

La cartuccia calibro 9, accompagnata da una lettera di minacce,
è stata trovata davanti alla sede elettorale del candidato sindaco

Un proiettile, una falce e martello, una minaccia: «Fantola ritirati, lascia la città a Massimo Zedda». La lettera che nessuno vorrebbe mai ricevere è stata recapitata nella notte tra domenica e lunedì nella sede elettorale del candidato sindaco del centrodestra Massimo Fantola. L'ha trovata un suo collaboratore, alle 8,30, mentre alzava la serranda dell'open space di via Sonnino. Tra la grata esterna e la porta a vetri tappezzata di manifesti elettorali, qualcuno aveva fatto scivolare una busta, insolitamente pesante. Una volta aperta, il ragazzo ha capito che non era una lettera qualsiasi.
LE MINACCE Dentro, un foglio piegato a metà e una cartuccia di pistola, calibro 9 per 21. Le minacce, scritte con un pennarello rosso, sono state siglate con falce e martello. Il volontario del “Comitato per l'elezione di Fantola” ha poggiato sulla scrivania la busta e ha avvisato la polizia. Dopo pochi minuti nella sede elettorale del leader dei Riformatori sardi è arrivata la Digos. Che ha raccolto la testimonianza del ragazzo e ha sequestrato tutto.
L'INCHIESTA Sono questi i primi passi delle indagini, coordinate dal dirigente Alfonso Polverino. La busta è stata esaminata dagli esperti della Polizia Scientifica, alla ricerca di qualche indizio utile. Gli agenti hanno subito verificato la presenza di impronte digitali sulla carta, per confrontarle con quelle della banca dati della Questura. Pochi elementi a disposizione: il proiettile è un comune calibro 9 per pistole automatiche «per uso civile». Sia le minacce che la falce e il martello, sono state tracciate in maniera da non rendere riconoscibile la grafia. Un accorgimento che nei corridoi di via Amat, dove si è ovviamente data molta attenzione al ritrovamento, definiscono «pedestre». Probabilmente l'autore delle minacce ha utilizzato la mano con cui non è abituato a scrivere, sperando così di non essere identificato.
LE TELECAMERE Gli investigatori, che nelle prossime ore depositeranno una relazione molto dettagliata in Procura, hanno acquisito immediatamente anche le registrazioni video delle telecamere di sorveglianza installate in tutto il quartiere. La sede elettorale di Massimo Fantola è vicina al Comando della Legione dei Carabinieri Sardegna e ad altre sedi istituzionali protette da sistemi di videosorveglianza. E gli obiettivi potrebbero aver ripreso almeno la fuga del responsabile - o dei responsabili - delle minacce, anche se le telecamere sono puntate sugli edifici da controllare e non sulla sede del comitato, particolare che rende più difficile la ricerca di indizi.
LE VERIFICHE In questura però non escludono di poter risalire all'autore della lettera proprio grazie alle riprese video che sono state analizzate ieri e continueranno a essere esaminate anche nei prossimi giorni. Per gli investigatori è ovvia la matrice politica delle minacce, accompagnate da una falce e martello. Al momento però non è stata disposta nessuna sorveglianza della sede o della casa del candidato sindaco del centrodestra.
Michele Ruffi