Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chioschetti, nuova inchiesta

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2011

POETTO. Saranno sentiti i partecipanti alla Conferenza di servizi di aprile

La Procura indaga per falso e abuso d'ufficio

Baretti, non c'è nulla di sicuro. Sì, perché dopo la sospensione delle demolizioni la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per abuso d'ufficio e falso. Il sequestro delle ordinanze firmate il 16 maggio dal sindaco Emilio Floris è soltanto il primo atto di un'indagine destinata a far rumore. Il secondo è l'imminente convocazione al Palazzo di giustizia, in qualità di testimoni, di tutte le persone che hanno partecipato alla Conferenza di servizi del 18 aprile scorso: i rappresentanti dei servizi Urbanizzazione e Mobilità, Protezione civile, Patrimonio, Attività produttive, Suap (sportello unico attività produttive), Edilizia privata.
IL SOSPETTO Nessuno lo dice ma il reato ipotizzato svela il sospetto degli inquirenti: l'ordinanza potrebbe fondarsi su falsi presupposti. Il nuovo procedimento penale, affidato al sostituto procuratore Gaetano Porcu che coordina il pool Pubblica amministrazione, per il momento è contro ignoti. Il prosieguo dipenderà dall'esito degli interrogatori. La magistratura sembra intenzionata a far rispettare l'ordine di demolizione, datato 5 novembre 2009, dunque è altissimo il rischio che, in caso di inottemperanza, i baretti vengano sequestrati. E allora si materializzerebbe il rischio più temuto: sigilli per tutta l'estate.
L'ordinanza che sospende la demolizione individua in 90 giorni lavorativi il tempo necessario per demolizione e ricostruzione, e poiché sono 12 i chioschi da abbattere ci sarebbero al Poetto, in piena stagione balneare, altrettanti cantieri. L'ordinanza rileva poi «un allarme sociale» legato all'apertura dei cantieri in un'area «sovraffollata da decine di migliaia di bagnanti».
RISCHIO-SIGILLI Ma non è ancora finito il mese di maggio e il Poetto non è affollato come in luglio e agosto. E poi non sono necessari 90 giorni effettivi, ne bastano molti meno. Così ragionano gli inquirenti che, a questo punto, vogliono vederci chiaro. E per farlo andranno direttamente alla fonte, a coloro cioè che si sono espressi per la sospensione durante la Conferenza di servizi: stando all'ordinanza del sindaco il servizio Urbanizzazioni e Mobilità ha attestato che «l'avvio dei cantieri aumenterebbe i problemi connessi a viabilità e parcheggi sia per la riduzione dei parcheggi sia per la movimentazione dei mezzi per la demolizione e ricostruzione dei chioschi, con conseguenti intralcio alla viabilità e penalizzazione dei residenti». La Protezione civile ha, invece, attestato il pericolo «per la sicurezza dei bagnanti a causa dei residui della lavorazione: chiodi, calcestruzzo, legno».
Non solo: se si desse il via a demolizioni e ricostruzioni si creerebbero «evidenti disagio e pericolo per i residenti e i fruitori, uno scadimento della qualità urbana e intralcio alla pubblica viabilità».
La Procura non è dello stesso parere. E la battaglia continua.
Maria Francesca Chiappe