Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Zedda è novità e speranza, il centrosinistra ora cresca»

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2011

L'analisi di Luciano Uras (Sel): il 38% alle liste è un po' poco

Luciano Uras, consigliere regionale di Sel, è impegnato in prima linea nella campagna elettorale per il ballottaggio di Cagliari. Segue da vicino il suo compagno di gruppo Massimo Zedda, al quale sin dalle elezioni primarie ha assicurato un sostegno quotidiano.
Di cosa si parlerà in quest'ultima settimana di campagna elettorale?
«Questa è una campagna elettorale particolare. Si parla spesso di questioni estranee al governo delle città che però hanno rilevanza politica generale, perché si vive in un contesto nazionale ed europeo fortemente in crisi anche per responsabilità di chi governa. Appare sempre più chiara una richiesta forte di cambiamento per un nuovo protagonismo delle nuove generazioni, di chi studia, lavora, fa impresa con grande sacrificio. Per questo credo che si debba parlare di Cagliari con tanta concretezza, di viabilità, di economia locale, di lavoro e sicurezza sociale».
Perché tanti voti disgiunti al primo turno, secondo lei?
«Massimo Zedda rappresenta una vera novità, il coraggio di investire sul futuro. Rappresenta anche una modalità diversa di fare politica, con garbo assoluto e un grande rispetto nei confronti di tutti. Gli elettori hanno due voti, uno per il consigliere comunale e uno per il sindaco e li usano tutte e due liberamente.
Come si immagina la giornata post-ballottaggio?
«Bella, da vivere con grande soddisfazione perché stiamo facendo ciò che crediamo più giusto per i cittadini. E poi una giornata ricca di pensieri per il futuro con la convinzione di dover esercitare nuove responsabilità nei confronti della città, che deve essere tutta, e dico tutta, partecipe di una nuova stagione di sviluppo e di crescita».
Il risultato di Sel al primo turno di Cagliari è quello che si aspettava?
«È un risultato importante. Un buon punto di partenza. Siamo un soggetto politico neonato, che ha tenuto il suo primo congresso regionale a gennaio scorso e quello nazionale ad ottobre. Straripa di giovani e di donne che esercitano ruoli di primissimo piano. Combina l'attenzione ai temi del lavoro con l'ecologia e soprattutto con un modo di concepire la società e la politica rispettosa di tutte le libertà, quelle individuali e quelle collettive».
Quanto vi ha infastidito il fatto che il centrodestra abbia parlato di anatra zoppa?
«Per nulla. Le elezioni sono fatto politico non terreno da azzeccagarbugli. Tanto più quando si sostengono tesi palesemente infondate».
Cosa pensa delle lamentele di Fantola per gli insulti che ha denunciato di aver subito?
«Partecipo da anni a tutti i cortei per la difesa dei diritti e per il lavoro e lo sviluppo. Nel corso delle manifestazioni si contesta di norma chi governa. Noi tutti abbiamo il dovere di contenere i toni del confronto in termini civili e soprattutto contrastare ogni violenza. Per questo è utile non enfatizzare il significato di uno slogan urlato da alcune persone in mezzo a migliaia di lavoratori e cittadini pacifici».
Avete fatto un'analisi del voto che è andato alla vostra coalizione, alla sua distribuzione?
«La domanda di cambiamento è rivolta anche al centro sinistra e riguarda contenuti, metodi e personale politico. Il risultato delle liste complessivamente, meno del 38%, è poco entusiasmante e invita tutti a lavorare più uniti, di più e meglio. Serve più ascolto ai problemi e assoluto rigore nella amministrazione della cosa pubblica».
Quale sarà il ruolo di Sel all'interno dell'eventuale futura maggioranza?
«Esprimiamo il candidato a sindaco e quindi sentiamo maggiore responsabilità. La coalizione deve lavorare unita assicurando le migliori competenze, grande serietà e qualità di impegno. Il nostro ruolo sarà quello di garantire alla città il cambiamento che ci ha chiesto».
Chi vince lunedì prossimo?
«Vince Massimo. Zedda, naturalmente».
Anthony Muroni