Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Fantola è il sindaco ideale, avrà tutto il nostro sostegno»

Fonte: L'Unione Sarda
24 maggio 2011

L'assessore Mario Floris (Uds): ora spazio al ragionamento


Mario Floris, eletto in Consiglio regionale per l'Uds, partito di cui è il leader, è assessore alle Riforme nella Giunta guidata da Ugo Cappellacci. Ex presidente della Regione, è stato da subito uno dei sostenitori della candidatura di Massimo Fantola.
Mario Floris, qual è la sua opinione sulla corsa per il sindaco di Cagliari, a pochi giorni dal ballottaggio?
«Vedo un eccesso di parole e di comportamenti che finiscono per disorientare l'elettore, creando turbamento da una parte e illusioni dall'altra. Mi auguro che si passi dall'emotività irrazionale del botta e risposta dei candidati a una maggiore capacità di ragionamento, per venire incontro alla gente».
Si aspettava il risultato del primo turno?
«Era nelle cose. Anche se non penso che l'esito del primo turno, soprattutto a Cagliari, sia dipeso di riflesso da questioni romane o milanesi. È un risultato nato qui, non sono stati certo i leader politici a spostare gli equilibri. Vengano pure in Sardegna, ma in ferie e a pagamento. Sappiamo sbagliare da soli, se occorre».
Il centrodestra, in Sardegna, ha registrato una flessione. Perché?
«Per certi versi, è fisiologica. Chi governa, lo sappiamo, subisce spesso una penalizzazione. In questo, il ruolo dell'opposizione in campagna elettorale è facilitato. Governare è difficile e la considerazione non sembri scontata, soprattutto in un momento come questo. Ma sono certo che il risultato non positivo in alcune piazze non sia da collegare all'attività della Giunta regionale».
Come Fantola riuscirà a convincere gli elettori?
«Perché è un uomo che risponde al progetto, dove i valori della cagliaritanità e dell'accoglienza sono al primo posto. Perché è un uomo libero, è un politico diventato leader in forza a questi principi guida. Perché ha ricoperto numerosi incarichi, anche in Parlamento, ma non si è mai fatto condizionare. Fantola non ha né padrini, né padroni. Porta avanti la cultura dell'ascolto e della partecipazione, lui è e sarà un sindaco autonomo, dietro di lui non c'è nessuno. Questo è senza dubbio un punto di forza che deve far capire agli elettori quanto sia importante il suo passato e il suo presente».
Il centrodestra si sta mobilitando per sostenere il suo candidato anche nel secondo turno?
«Non ho dubbi, tutti i leader regionali e le principali figure della coalizione stanno lavorando perché a Cagliari ci sia una continuità con la precedente amministrazione, seppure caratterizzata da una spinta rinnovatrice».
Fantola potrebbe pagare il fatto di non essere espressione diretta del partito di maggioranza relativa?
«No, assolutamente. Fantola è al centro del progetto, è un candidato condiviso da tutti e gode del massimo sostegno da parte dei partiti della coalizione elettorale e di governo. In questa società, dove in primo piano c'è l'immigrazione e l'integrazione di chi arriva da terre più sfortunate, Fantola saprà coniugare il senso dell'accoglienza ma anche della nostra cultura, delle nostre tradizioni. È un cagliaritano doc, non dimentichiamolo, un altro dei fattori determinanti per la scelta della sua figura. Si è ironizzato, negli ultimi giorni, sulla sua passione per il tennis, si è cercato di far passare Fantola come un leader abituato più agli smash che alle riunioni politiche. Niente di più sbagliato, nulla di male se uno pratica lo sport. Anche quello è un valore».
Turismo e sviluppo sono concetti spesso al centro degli incontri elettorali. Perché?
«Cagliari deve competere con Malta, con Tolone, con Tangeri, sotto questo punto di vista Fantola è il candidato ideale perché il suo progetto si sposa bene con lo scenario futuro che Cagliari deve augurarsi. La fibra ottica metropolitana, l'area vasta interamente connessa, una città appetibile per investimenti esteri grazie alla zona franca su tutta l'area urbana: noi stiamo con Fantola, il suo progetto è vincente».
Enrico Pilia