Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Bene gli alleati del Pdl, a sinistra boom di Sel

Fonte: La Nuova Sardegna
23 maggio 2011

 
Massicci spostamenti di voti all’interno dei due schieramenti 
 
 
 
Centrosinistra In raffronto alle Regionali 2009 le liste di sinistra aumentano del 74% dei propri voti, il Pd a -6%, Idv -28% 
 

CAGLIARI. Alle elezioni comunali lo spostamento dei voti da un partito a un altro è stato di una rilevanza politica forse mai registrata sinora. A pagare le maggiori conseguenze di questo fenomeno è stato il Pdl, che, rispetto alle Regionali del 2009, ha perso il 39,34 per cento dei propri consensi. A trarre vantaggio del cambiamento di umore dell’elettorato sono state invece le liste di sinistra (con il boom di Sel) con un +74,54 per cento.
Vediamo i dati. Il più sorprendente, come riferito nei giorni scorsi, è quello del Pdl, che, nelle città, ha perso il 39,34 per cento dei propri elettori rispetto alle elezioni regionali del 2009. Nelle stesse città (Cagliari, Olbia, Carbonia, Iglesias, Monserrato, Capoterra e Sinnai), cioé le sette con più di 15 mila votanti in cui si è votato, tutti i principali alleati della giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci hanno invece accresciuto i loro consensi di oltre il 20 per cento ciascuno. Come dire: nel centrodestra che governa la Regione in due anni il Pdl ha perso più di 30 mila voti mentr guadagnano solo i centristi e i sardisti. I numeri sono particolarmente eloquenti.
L’Udc ha registrato la crescita maggiori di elettori: +38,18 per cento con un passaggio da 13.613 voti del 2009 agli attuali 18.800.
Al secondo posto per crescita, nel centrodestra, c’è il Psd’Az con un +29,59 per cento (da 5005 a 6.486 elettori).
Buono anche il risultato dei Riformatori: un +22,02 per cento (da 9.920 a 12.a05 elettori).
Limitato alla sola città di Cagliari ma molto significativo è il risultato dell’Uds, che è cresciuto del 22,11 per cento, passando da 2.605 a 3.181 voti.
Nel centrosinistra la parte del leone l’hanno fatta le liste della sinistra: Sel, Rifondazione comunista e Pdci. Il raffronto con il 2009, data la novità del partito più recente (Sel), può essere fatto soltanto sommando i dati delle sigle (Sel si è presentata da sola in tutte e sette le città, in alcune si sono presentate assieme Prc e Pdci).
Sommando le tre sigle di Sel-Prc-Pdci e raffrontando il dato del 2009, si ottiene un significativo +74,54 per cento: gli elettori della sinistra storica sono stati 10.201 alle Regionali e sono diventati 17.805 alle Comunali. La fetta più consistente di questi voti è andata a Sel: che su 17.805 ne ha presi 13.005.
Il Pd ha sostanzialmente tenuto rispetto alle Regionali di due anni e mezzo fa, perdendo il 6,42 per cento dei propri voti: da 39.470 a 36.933 voti.
Male invece l’Idv, come spesso capita nelle elezioni amministrative con meno peso politico nazionale. Il partito di Di Pietro ha perso il 28,67 per cento dei propri consensi, passando da 9.047 a 6.453 voti.
Dopo i ballottaggi, i vertici dei partiti esamineranno i flussi elettorali per verificare quali conseguenze politiche potranno avere nei rapporti all’interno degli schieramenti. (f. per.)
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