Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fantola: tra due settimane finiti i segnali di protesta

Fonte: La Nuova Sardegna
18 maggio 2011

«Non userò l’argomento dell’anatra zoppa»





Il candidato del centrodestra Ho già beneficiato del sostegno leale di tutte le liste della mia coalizione

CAGLIARI. Docente universitario, diventato nonno da poco tempo, anche il pacatissimo riformatore Massimo Fantola ha ben capito che il prosieguo del confronto con il suo diretto antagonista non sarà facile, né rilassante. Non foss’altro perché la posta in palio - il governo della città capoluogo dell’isola - è decisamente alta, come lasciano intendere i venti di guerra che già soffiano.
- Lo dica con franchezza e senza trionfalismi, si aspettava questo risultato?
«Credo che nel voto verso il centrosinistra ci sia stata una forte componente di protesta dei nostri elettori. Non si ripeterà tra due domeniche, quando bisognerà votare per costruire e si sceglierà la capacità di lavorare sul serio. Bertinotti e Frattini restano a Cagliari solo un giorno, il sindaco resta per i prossimi cinque anni».
- Non per usare frasi fatte, ma questo risultato secondo lei conferma per davvero la tendenza della città ad andare incontro verso il nuovo che avanza?
«Nei momenti di forte sofferenza sociale, come questo, il nuovo affascina sempre perché dà speranza. Ma la speranza è destinata a morire in fretta senza un progetto concreto che la sostiene. Noi abbiamo per Cagliari un progetto solido di sviluppo e lavoro, molto più di una speranza. Non c’è dubbio che il nuovo “vero che avanza” siamo noi».
- A che ora è andato a letto lunedì notte? Ha dormito serenamente o il suo sonno è stato movimentato dal pensiero che tra breve tempo potrebbe trovarsi a governare questa città?
«Sono andato a letto oltre la mezzanotte, cosa per me insolita. Ma il pensiero di guidare Cagliari non mi spaventa: è la sfida che voglio vincere per dedicare tutte le mie capacità e la mia passione al servizio della mia comunità».
- Magari questo non è il momento per valutazioni del genere, ma se siederà sulla scranno di primo cittadino pensa di dover qualcosa in più, politicamente parlando beninteso, a qualcuna delle liste che l’ha appoggiata?
«Sarebbe ingeneroso da parte mia che ho beneficiato della correttezza e del sostegno leale di tutte le liste della mia coalizione. E so che non mi mancherà il sostegno di tutti i nostri candidati neppure nel ballottaggio».
- Accantoniamo per un momento quelli che sono i punti già presenti nel suo programma: durante la campagna elettorale avrà pur notato qualcosa che adesso vorrebbe inserire.
«Credo che il programma elettorale debba sempre essere considerato “in progress” e in continuo aggiornamento. Sono nemico degli integralismi e mi atterrò a questo principio anche da sindaco: dal confronto tra diversi pareri nascono le soluzione dei problemi».
- Veniamo al punto cruciale: se il suo avversario dovesse farcela dovrà fare i conti con la cosiddetta anatra zoppa?
«So bene di essere il leader della maggioranza che è già eletta in consiglio comunale, ma non intendo usare questo tema in campagna elettorale: vincerò invece perché i cagliaritani sanno che noi possiamo portare davvero nuovo sviluppo e lavoro: ciò di cui Cagliari ha oggi più bisogno».
- Un’ultima cosa: lei per chi ha votato?
«Per il Massimo che credo possa essere più utile alla sua città». (pmc)