Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Serbia non perdona un’Italia bella a metà

Fonte: La Nuova Sardegna
21 agosto 2008

GIOVEDÌ, 21 AGOSTO 2008

Pagina 33 - Sport



La squadra di Charlie Recalcati resta in partita per tre quarti poi deve arrendersi



Una partita intensa fino all’ultimo periodo di gioco, poi i centimetri e l’organizzazione degli slavi hanno fatto la differenza La grinta non è bastata, la strada verso la qualificazione è già in salita



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ITALIA - SERBIA: 64 - 28
ITALIA: Mancinelli 8, Soragna 3, Poeta 2, Mordente 18, Di Giuliomaria 4, Vitali 4, Bulleri 5, Datome 12, Michelori 3, Amoroso, Cavaliero 5, Cittadini. Allenatore: Carlo Recalcati.
SERBIA: Teodosic 5, Tepic 7, Cvetkovic 2, Erceg 2, Kecman, Markovic, Tripkovic 5, Krstic 9, Vujanic 16, Velickovic 15, Perovic 11, Bogdanovic 5. Allenatore: Dusan Ivkovic.
PARZIALI: 18-26, 16-12, 17-19, 13-21.
ARBITRI: Hierrezuelo, Mastraftsis e Bissang.
CAGLIARI. La tanto sbandierata circolazione di palla non c’è stata. Cuore, grinta, testa e organizzazione sì. Armi che non sono però bastate all’Italia per superare la Serbia nella prima gara di qualificazione a Euro 2009.
Gara difficile quella degli azzurri, resa addirittura impossibile dai centimetri e dalle ottime percentuali avversarie. Sin dalle battute iniziali, Recalcati ordina ai suoi difesa e rapida circolazione di palla. Esaudita la prima consegna, per lo più disattesa in massa, la seconda.
Lo “starting five” scelto dal coach milanese è quanto di meglio la nostra Nazionale possa offrire, esclusi i tre Nba. Regia affidata al ritrovato Bulleri, Soragna e Mordente gli esterni, Di Giuliomaria e Amoroso gli azzurri pronti a giocare spalle a canestro contro i giganti Serbi. Evidentemente appagato dal pacchetto dei lunghi, Ivkovic rinuncia ai 222 centimetri dell’acerbo Marjanovic (18 anni) e all’ala forte Savanovic. Nell’area colorata ci sono però Erceg, Krstic e l’esperto talento dei Golden States Warriors Kosta Perovic. Le prime fiammate sono di Bulleri. Sua la tripla che regala il primo vantaggio azzurro (5-4). Amoroso si fa coraggio spalle a canestro ma in difesa, gli aiuti funzionano soltanto a singhiozzo. L’Italia è paziente, ruba spesso palla ma rallenta troppo in attacco. Nell’altra metà campo Perovic fa sfracelli, trovando con facilità la via del canestro. A nulla serve il cambio di difesa (zona 2-1-2) di Recalcati. La prima frazione si chiude con i serbi avanti 26-18, trascinati dai 12 punti di capitan Vujanic. Canestro più piccolo, per entrambe le squadre, nel secondo semiquarto. I serbi sembrano non soffrire le mani veloci degli azzurri ma l’atletismo di Mancinelli e la verve agonistica di Mordente permettono comunque di stare agganciati. L’ingresso di Da Tome nella seconda frazione è chiamato a gran voce ma non produce lo scossone sperato. L’olbiese stenta a entrare in partita. Lo fa a 3’ dal’intervallo, quando, prima con una tripla e poi con una schiacciata, proietta in trance agonistica il pubblico cagliaritano e i suoi compagni.
L’Italia ci crede, i serbi faticano nella circolazione della palla e Mancinelli trova il guizzo che riavvicina gli azzurri (38-34 all’intervallo lungo). I Recalcati boys impattano al rientro dagli spogliatoi con Da Tome che corregge in tap-in un tiro di Mancinelli. Difesa alta e precisi raddoppi innervosiscono gli ex jugoslavi. Così, complice un fallo antisportivo, a metà quarto, l’Italia rimane in partita (44-44). Il sogno del sorpasso si assottiglia alla fine della terza frazione, con i balcanici che allungano nuovamente (57-51). L’Italia non molla e con pazienza, gioca al limite dei 24’. La palla staziona troppo nelle mani di Bulleri e Cittadini non ha né il passo né il tempismo di Perovic. A guadagnarne è il divario tra le squadre (61-51). La gara è decisa a 4’ minuti dalla sirena, con gli azzurri sono sotto di 15 punti (70-55) e capiscono che la rincorsa è impossibile. Nei minuti finali, c’è soltanto da limitare il divario, vista l’importanza della differenza canestri in vista dell’agognata qualificazione agli Europei di Polonia 2009.
Nell’altra gara del girone, intanto, la Bulgheria ha superato l’Ungheria, prossimo avversario degli azzurri, sabato, nella prima gara lontano dallo stivale.
Mauro Farris