Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Diciassette bambini e donne incinte tra gli 82 profughi

Fonte: La Nuova Sardegna
10 maggio 2011



Gli adulti a Villacidro Mercoledì un tavolo per gestire gli arrivi

CAGLIARI. Ottantadue profughi subsahariani, 17 sono bambini tra uno e quattro anni, 33 le donne tra cui molte in attesa: la Flaminia è attraccata al porto canale alle 15.30, subito s’è messa in moto la macchina dell’accoglienza.
La Caritas ha fornito le sistemazioni d’emergenza, mercoledì la Protezione civile regionale e delle province di Cagliari e Medio Campidano elaborerà con i responsabili della cabina di regia - ieri erano in porto Marco Lai, Giorgio Cicalò e Ignazio Congiu - un piano per dare assistenza e ricovero ai prossimi arrivi. Per ora gli adulti, in tutto trentadue, sono stati trasportati a Villacidro a bordo di un pullman: passeranno un periodo in un istituto di suore. Gli altri sono stati distribuiti tra bed & breackfast e piccoli hotel, ma il progetto è di sistemarli in alloggi definitivi, case sfitte che le varie organizzazioni in campo dovranno trovare nei centri del Cagliaritano e del Campidano. Case necessarie per non dividere le famiglie e non allontanare i bambini dai genitori.
I ‘richiedenti asilo’ - come li qualificano le norme internazionali - sono tutti sbarcati in Italia, a Lampedusa, con mezzi di fortuna. Arrivano da Somalia, Eritrea, Sudan, Nigeria e Ghana. Sono fuggiti a situazioni di grave crisi, tra guerre e conflitti civili. In base alla legge hanno diritto all’asilo e non possono essere rimpatriati.
Ieri è andato tutto secondo i programmi. Prima di tutto la verifica delle condizioni di salute: il comandante della Flaminia - un traghetto della Grandi Navi Veloci - ha informato gli operatori che durante la traversata partita da Lampedusa la compagnia ha garantito assistenza sanitaria, cibo, bevande, latte caldo e pannolini per i bimbi. All’arrivo però è apparso chiaro che sarebbe stato indispensabile un controllo, soprattutto sulle donne: la maggior parte era incinta, le altre avevano quasi tutte con sè bambini in tenera età. Le visite mediche si sono svolte all’ospedale di San Gavino, poi stato autorizzato il trasferimento alle destinazioni sotto gli occhi di polizia e carabinieri. Nessun problema nell’operazione di trasferimento degli uomini. Uno dei profughi camminava con l’aiuto delle stampelle e per questo è stato condotto a un centro ortopedico prima del viaggio verso l’alloggio stabilito.
La nave è ripartita pochi minuti dopo lo sbarco dei primi 82: farà tappa a Napoli, poi a Livorno e infine a Genova. In Campania sbarcheranno 500 profughi, 200 a Livorno e altri 500 a Genova con destinazioni finali ancora da definire.
«Ci aspettiamo nuovi arrivi - ha spiegato Ignazio Congiu della cabina di regia - e mercoledì discuteremo con la Protezione civile e la Caritas come affrontare la situazione nelle prossime settimane. Di certo garantiremo a tutti un’assistenza dignitosa da ogni punto di vista. Sono persone che hanno sofferto, che vengono da situazioni difficilissime e che meritano tutto il nostro rispetto e aiuto». (m.l)