Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tutti gli aerei portano a Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
10 maggio 2011

Settecento delegati per 50 nazioni con 3 mila appuntamenti in 2 giorni



Una super organizzazione per far nascere contratti tra vettori e aeroporti. Sogaer punta al Nord Europa

DALL’INVIATA ALESSANDRA SALLEMI

PULA. Ieri al Forte Village Sogaer aveva incassato già i complimenti per gli eventi collaterali all’Europe Routes diciottesima edizione: 700 delegati di compagnie aeree e aeroporti anche americani hanno visto in poche ore alcuni angoli di Sardegna, buone carte per attirare l’attenzione sui paradisi a portata di voli aerei, low cost e no, nell’unico meeting internazionale del settore.
La Sardegna si è giocata moltissimo nella tre giorni di Routes Europe dove gli operatori internazionali sono arrivati con 3 mila appuntamenti già fissati nelle agende elettroniche e altri continuavano a chiederne nella sala delle contrattazioni, una mai vista adunata di rappresentanti di aeroporti e di compagnie aeree che da ieri alle 8.30 hanno cominciato a far girare i runner, ragazze e ragazzi (fra loro anche un paio di ingegneri) che avevano il compito di trasferire nella casella delle lettere oppure sui tavoli giusti gli inviti a successivi meeting. I giornalisti italiani e stranieri potevano andare dappertutto, ma alle porte della sala contrattazioni si dovevano fermare e, se volevano affacciarsi per capire, l’impegno era di osservare un rigoroso silenzio. In alto un tabellone che faceva il conto alla rovescia, letteralmente: la sessione di lavoro, cioè dell’incontro faccia a faccia compagnia-aeroporto, era di 20 minuti, scattati i quali si doveva passare all’appuntamento successivo. Settecento delegati in tutto provenienti da 50 nazionalità diverse, 120 per le 67 compagnie aeree: le compagnie hanno mandato due addetti per moltiplicare le possibilità d’incontro con gli operatori aeroportuali (300 gli aeroporti convenuti). Da diciott’anni il business compagnie-vettori si fa alla Routes Europe, l’invenzione del dipendente di un aeroporto di Manchester in Gran Bretagna che constatava ogni volta quando fosse difficile far incontrare compagnie aeree con realtà aeroportuali. Routes Europe è diventata una società di consulenza che ogni anno organizza l’evento Routes. Prima erano a concentrazione planetaria, dato il successo di questi incontri sono nati quelli specializzati: da sei anni c’è Routes Europe, sono pronti gli eventi per l’Asia e l’Africa. E’ in un Routes che Easy Jet ha incontrato per la prima volta Sogaer e si è istituito il Cagliari-Londra. E’ in Sardegna che in questi giorni si tiene il primo Routes italiano. Oggi forse si comincerà a sapere qualcosa di quel che bolliva ieri nelle trattative davvero serrate. Anche se (spiegava Flavia, dello staff dell’ufficio stampa Sogaer diretto dal giornalista Francesco Porceddu) l’incontro avviene oggi ma la chiusura del contratto per la nuova linea nella maggior parte dei casi arriva dopo qualche tempo. Routes è studiato per far conoscere le persone fra loro e per farle parlare: già ieri giravano commenti positivi sulle gite rapide organizzate da Sogaer dove gli operatori hanno cominciato a conoscersi in un clima informale, «friendly» e dallo scambio veloce complici anche i buffet rigorosamente «finger food», altra occasione per presentarsi a qualcuno. Naturalmente c’erano gli aeroporti sardi, è stato facile vedere i gestori di Alghero e Olbia parlare apertamente con l’assessore regionale ai Trasporti, Cristian Solinas: la grossa incognita dell’isola resta la confusione delle politiche del trasporto aereo e quindi l’incertezza che si para di fronte a qualunque operatore. La rimpianta rotta Cagliari-Edimburo è finita nel tritasassi delle polemiche sul low cost così come un paio di voli per il Nord Europa. Sogaer ha infittito di nuovo i contatti per il Nord Europa e punta anche sull’Est, mentre ha provvisoriamente rinunciato alle possibilità di rotte per Egitto, Algeria causa la situazione politica locale. Sulle ipotesi di nuovi voli low cost ieri non c’era volontà di segretezza, ma di riservatezza sì: le trattative non si fanno a voce alta e al tavolo di Ryan Air funzionava quasi una rete di protezione.