Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Concorso per la Città della scienza

Fonte: La Nuova Sardegna
4 maggio 2011



L’ateneo cerca idee per le facoltà scientifiche nel complesso di Monserrato




CAGLIARI. L’università cerca idee per progettare una cittadella della scienza dove sia agevole studiare, far lezione, ricercare senza che questa diventi un’astronave ma sia, al contrario, un insieme di edifici che si armonizzano con i blocchi della facoltà di Medicina. In una decina di giorni gli uffici dell’ateneo avranno pronto il bando del concorso di idee indirizzato ad architetti e ingegneri per far crescere il complesso di Monserrato dedicato a Scienze e Farmacia.
Il rettore Giovanni Melis crede in questa operazione pensata per agevolare gli studenti e i professori, favorire la didattica e gli scambi culturali, tenere assieme insegnamenti diversi legati da necessità comuni. Dovrà essere un luogo confortevole, razionale, di facile accesso. Nel nome della scienza, il bando chiederà che i progettisti si cimentino su un centro per i servizi comuni necessari alla ricerca scientifica, anche questo alla fine luogo di incontro di cervelli, personalità, menti curiose e discepoli che cercano un loro futuro. I soldi per la progettazione ci sono: «Un finanziamento regionale - sottolinea il rettore che ricorda sempre il sostegno della Regione per lo sviluppo dell’università - e anche fondi d’ateneo. Si tratta infatti di un’opera di grande importanza per tutto l’ateneo».
Altra cosa è il blocco Q, l’ultimo immobile ancora da costruire dell’insieme di edifici che formano la facoltà di Medicina. E’ stato finanziato per intero, dopo anni di attesa: la didattica e anche parte dell’assistenza resa dalla facoltà di Medicina sono tutt’ora faticosamente divise in due, una a Monserrato e l’altra nel vecchio San Giovanni di Dio e alla clinica Macciotta. Un terzo dei progetti di sviluppo della facoltà sono bloccati dall’edilizia universitaria lasciata a metà.
Il San Giovanni sgomberato dalle cliniche universitarie forse sarà oggetto di un accordo col Comune perché accolga alcuni musei che in città non possono nascere causa carenza di location prestigiose, suggestive, storiche quanto basta. La clinica Macciotta se sarà svuotata anche questa potrebbe seguire la sorte del San Giovanni oppure diventare un opportuno prolungamento dell’ex clinica Aresu, ora sede del centro di ricerca Crenos e dell’intera facoltà di Lingue. E’ qui che in ateneo si parla di allestire la foresteria per gli studenti e i professori stranieri, una struttura indispensabile se l’università vuol continuare a marciare sulla strada dell’internazionalizzazione, indicata come unica via d’uscita per far crescere ricerca e didattica. E’ l’unico neo riscontrato da docenti e studenti stranieri: Cagliari offre poca ospitalità a chi viene per studiare e per fare ricerca, il mercato dei fitti non fa distinzione nel pretendere mensili elevati e troppo spesso in nero, non esistono case dello studente nei pressi delle facoltà universitarie. La foresteria nell’ex clinica Aresu non deve essere costruita dal nulla, dopo un’opportuna ristrutturazione si può utilizzare l’edificio davanti alla clinica dove c’era l’auditorium e l’aula delle lauree. Ultimo capitolo: gli alloggi per gli studenti fuorisede, ma questa è un’istanza per il prossimo sindaco di Cagliari.