Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Lotteremo per difendere i diritti dei cittadini più deboli»

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2011

COMUNALI. La ricetta di Michela Melotti (Pcl): lavoro e casa per tutti

 Vedi la foto Michela Melotti, 33 anni, disoccupata con diploma di perito chimico e moglie di un metalmeccanico, è nata e risiede a Pirri. E dalla Municipalità, per il Partito comunista dei lavoratori, si lancia alla conquista del Comune, affrontando la battaglia per la conquista della poltrona di primo cittadino con la stessa grinta con la quale gioca, con buoni risultati, a calcio. Una proposta di testimonianza, di rottura, tutta tesa a dare visibilità a temi ormai quasi scomparsi dal dibattito politico.
Perché ha deciso di candidarsi a sindaco?
«Le elezioni sono una fase importante della propaganda politica, un megafono per portare le nostre posizioni a una più ampia platea di cittadini».
Qual è la sua esperienza in politica prima di questo impegno?
«La militanza attiva nel Pcl, dalla sua nascita. E poi sui fronti di lotta davanti alle fabbriche, nei posti di lavoro, nelle università, sia per quanto riguarda tutte le tornate elettorali nelle quali il Pcl si è presentato».
Qual è il punto fondante del suo programma?
«I punti fondamentali sono quelli che riguardano la maggioranza dei cittadini: casa e lavoro in un ottica ben differente da quella proposta dall'attuale società».
Dai confronti con gli altri candidati qual è la preoccupazione che le sembra essere emersa?
«La preoccupazione è che si continuano a proporre soluzioni non diverse da quelle proposte finora, che non fanno certamente gli interessi dei più deboli ma quelle dei soliti padroni della città».
Quali sono le emergenze per Cagliari?
«L'assenza o la precarietà del lavoro, spesso a termine e sottopagato, la carenza di strutture di edilizia popolare per rispondere alle esigenze sempre più numerose dei cagliaritani, specie delle giovani coppie».
Quali sono i punti di forza e di debolezza della società cagliaritana?
«Il punto di forza è sicuramente il turismo, anche se non valorizzato e in mano a pochi privati, la debolezza è il totale servilismo della politica locale nei confronti dei tantissimi speculatori, soprattutto nel settore dell'edilizia».
Cosa si può fare per arginare l'emorragia di residenti?
«Creare edilizia popolare e case ad affitto agevolato per venire incontro alle esigenze economiche nelle quali i giovani e non solo sono costretti a vivere. Da fare subito, senza indugio».
Qual è la sua ricetta per i giovani, i senza lavoro, gli universitari?
«Internalizzare molti dei servizi che il Comune ha dato in gestione ai privati e assumere personale per quei servizi, espropriare gli stabilimenti militari al Poetto e sotto controllo pubblico farli gestire ai giovani e ai disoccupati per la creazione di centri di aggregazione sociale e attrazione turistica. L'università deve essere pubblica e laica, no ai soldi alle scuole private e confessionali, per dare maggiori risorse economiche e qualitative all'istruzione pubblica, non tralasciando la creazione di case dello studente gratuite per rispondere alle esigenze degli studenti fuori sede. L'istruzione è un diritto di tutti indistintamente».
In caso di ballottaggio, dal quale lei dovesse essere esclusa, quale candidato appoggerebbe?
«Il nostro partito ha come principale obiettivo di programma il radicale cambiamento della società a favore delle classi sfruttate in contrapposizione alla classe padronale, per un governo dei lavoratori, che non rientra nelle intenzioni di programma degli altri candidati di sinistra o che si ritengono tali».
Anthony Muroni