Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L’Italia cerca il primo miracolo

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2008

MERCOLEDÌ, 20 AGOSTO 2008

Pagina 40 - Sport



Difesa e gioco di squadra per battere a Cagliari i giganti serbi






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CAGLIARI. Roster alla mano ci sarebbe da voltare le spalle e prendere mestamente la via degli spogliatoi. Ma Italia-Serbia (in programma questa sera alle 20.30 al palasport di via Rockfeller), valevole come primo incontro di qualificazione agli europei del 2009, potrebbe rivelare sorprese. Da una parte, i giganti dell’ex Jugoslavia. Gente che avrà fatto fatica a chinare il capo per scendere dall’aereo. Gran parte della rosa supera, infatti, i due metri.
Ma sono le “cime” a disposizione di Ivkovic a far accapponare la pelle. Dovendo rinunciare a Milicic per un problema al tendine d’Achille, il tecnico dei serbi dovrà puntare (si fa per dire) sul gioco spalle a canestro di Nenad Krstic (25 anni, 213 cm), Boban Marjanovic (20 anni, 213 cm) e Kosta Perovic, il 23enne gigante di 2,20 in forza ai Golden States Warriors.
L’Italia, dalla sua, non avrà certamente la prestanza fisico-atletica nell’area colorata. Sia che Recalcati decida di affidarsi all’accoppiata Cittadini-Di Giuliomaria o Infante-Michelori (possibili anche eventuali mescolamenti di carte), non sarà certamente sotto i tabelloni che gli azzurri dovranno fare la partita. La via del canestro andrà ricercata soprattutto nel gioco degli esterni. In Gigi Da Tome, in particolare, sono riposte le speranze degli azzurri. L’ala olbiese ha dimostrato nel torneo Sardegna a canestro di avere una mano caldissima dal perimetro. Con lui, dovranno tener fede al rendimento della preparazione anche Amoroso, Vitali, Mordente, Bulleri e capitan Soragna. A Poeta, Cinciarini e Cavaliero, esordienti in azzurro, si chiederà invece qualcosina di meno, ma il loro apporto soprattutto in chiave difensiva, potrebbe risultare determinante per conquistare i primi punti nella corsa a Polonia 2009. Poi c’è il ritrovato Mancinelli. Senza Gallinari (infortunato) e gli “americani“ Bargani e Belinelli, spetterà all’ala dell’Upim Bologna dare un po’ di atletismo a una squadra che ama soprattutto tirare da fuori. «Siamo un gruppo che trova piacere nel passarsi la palla - aveva detto appena giunto a Cagliari coach Recalcati - ma la difesa deve essere la nostra vera forza».
La protezione del proprio canestro dovrà essere, in effetti, la seconda pietanza da servire al banchetto con la Serbia. Le rotazioni difensive funzionano e le mani degli azzurri nell’area dei tre secondi sono veloci e opportuniste. Roba che potrebbe però, non bastare al cospetto di cotanto talento slavo. Non è da meno, infatti, il pacchetto dei tiratori avversario. Ben sette posti in un ruolo, quello del cecchino, nel quale si trova a meraviglia, il capitano Milos Vujanic. Insomma, i giganti dei Balcani saranno avversari ostici per tutti i quaranta minuti. Lo dimostra l’illustre passato dei confronti con gli azzurri (66 vittorie in 101 gare). La speranza è riuscire a rimanere agganciati fino alla sirena, per uno sgambetto storico. Quello che regalerebbe la prima gioia alla nuova Italia di Recalcati.
Mauro Farris