Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In città manca una cultura del mare

Fonte: La Nuova Sardegna
20 agosto 2008

MERCOLEDÌ, 20 AGOSTO 2008

Pagina 1 - Cagliari

POLEMICA SULLE CROCIERE



Giagoni: siamo agli inizi, puntiamo a diventare uno scalo di partenza




ROBERTO PARACCHINI

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CAGLIARI. «Condivido l’analisi», afferma l’assessore comunale Giovanni Giagoni (con delega al Turismo). Il primo sasso l’ha lanciato l’altro ieri Carlo Abis, responsabile regionale della Confesercenti: «Il turismo da crociera, così com’è oggi, lascia in città solo le briciole. Bisogna far diventare Cagliari non uno scalo di passagio, ma di partenza».
In quest’ultimo periodo sia il Comune, che l’Autorità portuale hanno plaudito al fatto che la città sia stata inserita nelle mete delle navi crociera. Ma Abis ha gettato acqua sugli entusiasmi: «Si tratta di un mordi e fuggi, di un qualcosa di residuale». Anche l’assessore Giagoni concorda sull’importanza di diventare scalo di partenza per le crociere. «Nel frattempo è meglio esserci nell’itinerario di queste navi. Inoltre, prima di arrivare a diventare un porto madre, occorre fare tutto il percorso. Intanto abbiamo iniziato. E già questo è un passo avanti». Ma i risultati concreti sono minori di quel che sembra... «Ma bisogna considerare anche altri fattori: chi scende dalla nave, anche se per poche ore, inzia a conoscere Cagliari e poi, una volta rientrato nel suo Paese, diventa veicolo di conoscenza della città». Inoltre «per far diventare Cagliari uno scalo di partenza per questo tipo di navi occorrono servizi adatti, in primo luogo il terminal crociere. E questo non è ancora in grado di permettere l’attracco di mezzi così imponenti». La storia racconta di un terminal specifico, interno al porto, bello è funzionale, ma solo sul molo. Nello specchio acqueo antistante la profondità del fondale è, infatti, insufficiente e dovrà essere aumentata. La competenza è dell’Autorità portuale che ha già bandito l’appalto, che si svolgerà in due fasi: la prima per la ricerca di eventuali residui bellici rimasti inesplosi dalla seconda guerra mondiale (visto che Cagliari nel 1943 è stata bombardata) e per verificare che non vi siano reperti archeologici; la seconda per il lavoro vero e proprio di dragaggio, funzionale all’aumento della profondità. Ma perchè non ci si è pensato prima, ad aumentare i fondali? Oggi Cagliari avrebbe un terminal adeguato. Misteri (e misfatti) della burocrazia.
«Ma il problema di Cagliari è soprattutto l’assenza di una cultura del mare», sottolinea Vincenzo Cincotta, responsabile dell’agenzia marittima omonima, da sempre sostenitore delle navi da crociera. «Abis fa la scoperta dell’acqua calda - spiega - certo che un porto madre, da cui far partire le navie crociere, è molto meglio del mordi e fuggi. Ma per ottenere questo bisogna creare le infrastruttrure adatte. Mi spiego: io sono quindici-vent’anni che denuncio che non esiste a Cagliari, ma nemmeno nel resto della Sardegna, un punto di rifornimento per il carburante per le navi da crociera. Ma lo stesso discorso è valido anche per il porto canale. Detto questo, però, il fatto che le crociere facciano una puntata a Cagliari è già positvo... Ma più che un porto madre, bisognerebbe far diventare la città uno scalo in cui le navi fanno il cambio dei passeggeri».
Per capire che cosa significa avere una cultura del mare «basta guardare Genova - continua Cincotta - in quello scalo vi sono cantieri navali, rifornimento di carburante e tutto quello che permette a un porto di essere stanziale per le attività navali e non solo di transito. Ma senza andare lontano, si veda Carloforte dove c’è un rapporto col mare serio. Noi dobbiamo lavorare su noi stessi e non sugli altri. Prima facciamo questo e poi sarà tutto più facile».
Secondo Abis un contributo allo sviluppo turistico estivo del capoluogo dell’isola potrebbe essere dato anche dal rapporto coi centri della costa, di Pula e di Villasimius, per spingere il turista che vi si reca per il mare, a fare una puntata anche in città. «Ma per fare questo occorreono adeguate informazioni sulla cultura e le attività di Cagliari. E questo lo stiamo facendo - precisa l’assessore Giagoni - ma bisogna anche promuovere eventi adeguati. Ma anche su questo ci stiamo lavorando».