Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, processo unico

Fonte: L'Unione Sarda
28 aprile 2011

L'INCHIESTA. Riunificate le vicende del vincolo, delle fioriere e dei palazzi

Il pm chiede il rinvio a giudizio per sei indagati

Tuvixeddu: un processo unico. La vicenda delle fioriere, quella del palazzo sul viale Sant'Avendrace e la storia del voto contro l'estensione del vincolo sono state riunificate. Ma alcune questioni preliminari hanno fatto slittare l'udienza di ieri all'11 maggio.
Sei gli indagati per i quali il pm Daniele Caria ha chiesto il rinvio a giudizio. Su tutti l'ex Sovrintendente ai beni archeologici Vincenzo Santoni: nella seduta del 21 febbraio 2007 della commissione Paesaggio avrebbe falsamente attestato che le decine di tombe rinvenute dopo il vincolo imposto dal decreto del 1997 fossero all'interno dell'area vincolata.
LA FIGLIA Santoni risponde anche di tentato abuso d'ufficio perché, sempre in quella seduta, non si era astenuto nonostante la figlia Valeria, che lavorava come progettista delle opere pubbliche nelle aree di Tuvixeddu-Tuvumannu per conto della Nuova Iniziative Coimpresa dei fratelli Cualbu. Non solo: il sovrintendente era pure intervenuto affinché non passasse la proposta di allargamento del vincolo archeologico. Secondo l'accusa Santoni avrebbe fatto tutto questo in modo che la figlia potesse continuare a lavorare per Coimpresa. Non era riuscito nel suo intento solo perché tutti gli altri componenti della commissione avevano detto sì al nuovo vincolo.
I PALAZZI Insieme all'archeologa della sovrintendenza Donatella Salvi, Santoni deve difendersi anche di un secondo abuso d'ufficio: insieme hanno rilasciato l'autorizzazione alla costruzione di due palazzi sul viale Sant'Avendrace che compromettevano la prospettiva, la luce, l'ambiente e il decoro delle tombe romane a camera. Con la Salvi e Santoni sono indagati, per abuso edilizio, il costruttore Raimondo Cocco e il direttore dei lavori Fabio Angius.
LE FIORIERE E non è ancora tutto: Santoni e la Salvi sono coinvolti pure nella tranche delle fioriere così come il dirigente del Comune, responsabile dell'area Gestione Territorio, Paolo Zoccheddu, e il funzionario del servizio Pianificazione Territorio Giancarlo Manis. Sono tutti indagati per aver consentito la realizzazione di aiuole in pietra a gradoni di quattro metri di larghezza, all'interno di gabbie in rete metallica, a ridosso dell'area sepolcrale; due piramidi tronche alte tre metri sopra alcune tombe, oltre la strada, in corrispondenza delle fioriere a gradoni; una rampa costituita da gabbioni metallici contenenti pietre su una superficie di 140 metri quadri; terrazzamenti a ridosso dell'area archeologica; muri di pietra con gabbie in rete metallica nell'area del Colle dei Punici.
Gli avvocati Benedetto Ballero (per Cocco e Angius) e Michele Loi (per la Salvi) durante l'udienza preliminare ieri mattina hanno sollevato due questioni preliminari: il giudice deciderà l'11 maggio.
M. F. Ch.