Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il rock travolgente di Gianna

Fonte: L'Unione Sarda
20 agosto 2008



Chi voleva star seduto e godersi lo spettacolo ha sbagliato serata: il rock di Gianna Nannini investe con la forza di un ciclone i cinquemila dell'Anfiteatro di Cagliari, li strappa dalle sedie, li costringe a battere le mani, li fa cantare a squarciagola. Dal primo all'ultimo minuto. Due ore e passa di musica ad alta tensione senza un attimo di tregua.
Le luci si spengono alle 21,14, sullo sfondo del palco parte un video in bianco e nero, un lunghissimo count down sottolinea trent'anni di successi. La cantante senese entra in scena con le braccia al cielo, jeans neri, scarpe da tennis. Accenna le prime note di Mosca cieca ed è subito ovazione. «Ciao Cagliari», lancia la giacca, scopre le bretelle e resta in canottiera bianca, trasparente.
Parte a tutta velocità Gianna Nannini e si intuisce subito che la seconda e ultima tappa del tour sardo Giannabest lascerà il segno. Con Revolution si scatena, si avventa sull'asta del microfono, la prende a calci, la porta in spalla. Passa a Suicidio d'amore e il coro dell'Anfiteatro si fa sentire, amore mio-spaccami il cuore piano-portami con te senza andare via . Canta anche Lilli Gruber: la giornalista europarlamentare arriva in ritardo, si accomoda in platea ma dopo qualche secondo è in piedi, come tutti gli altri che ballano, cantano, applaudono.
È di poche parole Gianna Nannini, anzi, di nessuna parola, ma il sorriso è coinvolgente, la simpatia dirompente, il feeling travolgente. Corre da una parte all'altra del palco, si sbraccia, sale su una cassa e dirige il coro, lancia l'asciugamano, incrocia le gambe, si lascia cadere per terra.
Sullo sfondo un filmato propone le varie facce dell'artista toscana: Gianna rock, Gianna soul, Gianna dark, Gianna live, Gianna bang, Gianna rider, Gianna best. E lei graffia con voce potente, e suona la chitarra, e il pianoforte, e il violino. Scherza col chitarrista, gli si inginocchia davanti, e poi col bassista, gli balla davanti. A sorpresa gli strumenti tacciono e lei intona No potho reposare , così, a cappella, il pubblico non si fa pregare e la segue. Giusto un assaggio, poi sorride, come per dire: me la sono cavata? Sì che se l'è cavata. In ogni caso non c'è tempo per rifletterci troppo, incombe Io : tutti in piedi, e per tutti l'amore è bello solo se lo fai con me. Le hostess cercano di frenare la corsa delle ragazzine che ballano sotto il palco, tentativo davvero inutile. È impossibile frenare l'onda che si infrange sull'Anfiteatro al ritmo di Radio baccano e di America , forse la hit più conosciuta della Nannini. Arriva pure Fotoromanza e quell'amore-camera a gas è una nuova esplosione di energia. Non si scarica mai la rockstar, neanche nel set acustico che precede il rush finale con le evergreen I maschi, Bello e impossibile, Meravigliosa creatura. Alle 22,50 è già tempo di presentare i sei componenti della band e raccogliere la standing ovation. Poi il bis, con Un'estate italiana , la canzone di Italia 90. Chiude sulle note di Un giorno disumano, stringe le braccia al petto, abbraccia virtualmente Cagliari e va via. Senza una parola. Ha detto tutto con la musica.
MARIA FRANCESCA CHIAPPE

20/08/2008