Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Metropolitana: veloce a zero stress

Fonte: La Nuova Sardegna
26 aprile 2011

Secondo i viaggiatori il limite del trenino è solo la modesta estensione



Il mezzo leggero piace perché evita la fatica di trovare parcheggio riduce i tempi di viaggio e dà qualità ambientale

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Se l’area vasta di Cagliari riuscirà ad avere una metropolitana leggera, lo dovrà anche alle 5 mila persone che ogni giorno usano l’unico troncone di metrò concesso finora a una popolazione di 500 mila individui. La ricerca del Crimm condotta per due mesi rivela l’alto gradimento di questo mezzo e porta suggerimenti a chi li vorrà raccogliere.
Cosa manda a dire indirettamente il campione degli intervistati tra febbraio e marzo da quattro giovani ingegneri (Fabrizio Illotta, Silvio Porcu, Benedetta Sanjust e Vincenzo Simonetti), guidati da un’altrettanto giovane professionista, Erika Spissu, e diretti da Italo Meloni docente universitario e responsabile del Crimm (Centro ricerche sulla mobilità)? Che pur possedendo un’auto, ormai viaggiano sul trenino tutti i giorni e più volte al giorno, perché in questo modo hanno azzerato lo stress dovuto alla ricerca del parcheggio (l’86 per cento), al tempo impiegato che col metrò è inferiore (81 per cento), ma anche perché si inquina di meno (il 72 per cento). Cos’è che trattiene il campione di viaggiatori dall’utilizzare ancora di più la metropolitana per i propri spostamenti? L’87,5 per cento ha risposto «l’estensione della rete di Metrocagliari», vale a dire che se fosse estesa si potrebbe usare di più. In altra parte della ricerca in percentuali molto elevate il campione dice chiaro e tondo che ci vuole un «servizio navetta diretto da Repubblica a piazza Matteotti» e anche che serve «il prolungamento delle linee fino al centro di Cagliari e all’aeroporto». Il campione certifica la necessità di una fermata «tra centro commerciale e Caracalla» e poi una di fermata «tra Caracalla e Redentore». Chi usa la metropolitana tutti i giorni ci tiene a sfatare una serie di convinzioni diffuse da coloro che non vedono di buon occhio il tracciato di superficie: «Secondo gli utilizzatori - spiega l’ingegner Spissu - la metro non disturba la regolare circolazione dei veicoli per il 95,8 per cento, il 92,9 per cento non la trova rumorosa, per il 93,4 per cento non è pericolosa e non causa incidenti». Quasi in risposta ai cultori della bellezza nella nostra città: il 97,3 per cento smentisce che la metropolitana leggera deturpi l’estetica urbana. I giovani ingegneri impegnati nella ricerca erano ancora alle scuole medie quando l’allora sindaco Mariano Delogu annientava il progetto del metrò di superficie per il quale la Provincia stava cercando (e trovando) i finanziamenti con la pregiudiziale della via Roma: il trenino, secondo quella giunta, deturpava la strada e invece nulla rovinavano le otto corsie a scorrimento veloce con relativo traffico autostradale tuttora apprezzabili dai turisti in cerca di bellezza. Altro messaggio: secondo gli utilizzatori la metro «favorisce in maniera importante il raggiungimento di obbiettivi di importanza sociale quale la mobilità sostenibile, la vivibilità della città, la salute pubblica, la qualità ambientale». Il campione non era composto solo da diciottenni sognatori: l’85 per cento del campione ha la patente, il 72 per cento ha un’auto propria, il livello di istruzione è medio alto, il 57 per cento del campione era composto da lavoratori, il 21 per cento da studenti, l’8 per cento da pensionati, altrettanto da disoccupati, un 4 per cento di casalinghe. Le età: il 50 per cento è nella fascia 18-40 anni. Gli utilizzatori sono di Cagliari (30 per cento), di Monserrato (31 per cento), il 13 per cento di Quartu, Selargius, Quartucciu, l’11 per cento viene dai comuni lungo la statale 387, il 7 per cento è di abitanti di Assemini, Elmas e anche di comuni della 131 e della 128.
Gli analisti del Crimm, dal questionario (fine della ricerca il 31 marzo) hanno ricavato 5 profili di utilizzatori. Il più interessante e numeroso (19.75 per cento) è stato battezzato «Park and riders convinti», cioè coloro che hanno l’auto e la usavano sempre prima dell’avvento del metro, la metà dei viaggiatori del mattino è composta da loro. Continuano a usare la macchina ma solo per raggiungere un’area di parcheggio da dove prendere la metropolitana. Per i ricercatori sono un esempio: hanno imparato da soli a moderare l’uso dell’auto anche nel nome di una mobilità sostenibile.