Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zedda, enfant prodige della sinistra, si rivolge alla città sinora ignorata

Fonte: La Nuova Sardegna
26 aprile 2011

 
IL CENTROSINISTRA



Ha già sconfitto nelle primarie un mostro sacro del Pd ed è pronto a fare il bis con il suo avversario in Municipio

CAGLIARI. L’unico elemento in comune con il suo avversario è il nome di battesimo. Per il resto solo differenze, se non per il composto entusiasmo con il quale affronta la campagna elettorale. Massimo (Zedda), andava a scuola con le figlie di Massimo (Fantola), ma la politica, questo ragazzo 35enne che dimostra meno dei suoi anni, l’ha masticata sin da ragazzo, quando suo padre, il professor Paolo, rigoroso (e per questo mal visto dai politicanti del partito) dirigente del Pci, invitava a casa ogni volta che veniva nell’isola il suo mentore nazionale, Giorgio (Napolitano). Pane e politica, ma non quella di serie B che si vive quotidianamente da anni, bensì quella alta, in un percorso naturale che lo ha visto prima dirigente dei Ds e poi di Sinistra Democratica, in consiglio comunale e in quello regionale. Massimo Zedda non ha mai vissuto di politica; ha fatto diversi lavori, «e alla laurea mi mancano solo due esami», e conosce il mondo del precariato, come quello del commercio per averlo vissuto sulla propria pelle. Adesso però non deve più dimostrare di essere un enfant-prodige della politica sarda, ma di guidare le diverse anime del centro-sinistra, in uno scontro che si preannuncia all’ultimo voto. Capacità di persuasione e intelligenza tattica sono armi che non difettano al pur giovane Zedda. Con quelle ha sconfitto alle primarie un pezzo da novanta come Antonello Cabras, e adesso si prepara ad affrontare una corazzata, il centro-destra, con tante ammaccature. Trasparenza e partecipazione le sue parole; non a caso lo slogan che ha scelto per la campagna elettorale è “ora tocca a noi”, dove quel noi rappresenta le tante anime della città secondo Zedda messe da parte, ignorate, o calpestate nel passato. Massimo (Zedda) è diverso da Massimo (Fantola), ma una cosa ha in comune col suo amico-avversario: è alieno dai circoli che hanno controllato la città in questi ultimi decenni. (g.cen)