Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

In quel parco si suona lo swing

Fonte: La Nuova Sardegna
19 aprile 2011



Dal 26 al 29 maggio a Monte Claro cinquanta concerti, duecento artisti



Da Bollani a Atlas Alpha Blondy, Helge Lien, Aquino, Funk Off, Cammariere, Hamasayan, Pellerito, Marcotulli e Di Battista

Iniziamo intanto dai numeri. Anche perchè quando si tratta dell’European Jazz Expò, questi forniscono la fotografia precisa delle dimensioni di questo happening di musica, e non solo, che si terrà al Parco di Monte Claro di Cagliari a partire dal 25 al 29 maggio. Eccoli: sette palcoscenici, sul quale si terranno cinquanta concerti dal vivo con la partecipazione di duecento artisti, tra Big e stelle emergenti, provenienti da diverse parti del pianeta.
Cifre più o meno in linea con le edizioni precedenti che confermano l’intelaiatura di un format di livello internazionale in grado di rivolgersi contemporaneamente al pubblico e agli addetti del settore, dagli stessi musicisti alle case discografiche per presentare le ultime produzioni e scoprire talenti. Anche quelli giovanissimi come il batterista appena sedicenne Gianluca Pellerito, scoperto da Peter Erskine e figlio di una terra, la Sicilia, particolarmente prolifica di enfant prodige (vedi il caso del sassofonista Francesco Cafiso). E che potranno ben figurare accanto a stelle italiane come quelle di Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista o l’emergente Luca Aquino. Per non parlare di quelle straniere: dal norvegese Helge Lien ai cubani del Negroni’s trio. Oppure, sconfinando in altri generi, dal re africano del reggae Alpha Blondy (il 28) alla conturbante Natasha Atlas e i suoi Transglobal Underground (il 29).
Ma è anche un Expò indirizzato a un’audience colta e amante della musica, disposta a spostarsi lontano dai grandi flussi vacanzieri. Ancora meglio se avviene in un periodo di tempo che già annuncia l’estate come accade sovente in Sardegna verso fine maggio. Questa è d’altra parte una delle principali motivazioni - così hanno giurato ieri mattina nell’incontro stampa a Palazzo Regio gli organizzatori, che si sono affidati a una ricerca di marketing - dietro la decisione di spostare dal consueto appuntamento di metà novembre a fine maggio l’allestimento dell’Expò, ricollocandolo in una cornice decisamente diversa.
Si esce cioè dalle sale della Fiera per capitombolare in una sorta di musicale “dejeuner sur l’herbe” in uno degli angoli di verde meglio attrezzati e curati dell’isola, qual’è il Parco di Monte Claro.
E già questa sembra una doppia scommessa. Allestire cioè sette palchi con strutture leggere inventate ad hoc ospitando per tre giorni un festival che inevitabilmente richiamerà un grande pubblico da tutta la Sardegna, ma anche dall’Italia e dall’estero (l’Expò è stato presentato nei mesi scorsi in alcune città europee). Da qui nasce la collaborazione del festival con la Lega Ambiente. L’impegno è quello di limitare l’impatto ambientale mettendo in campo tutta una serie di interventi. Iniziando dall’emissione di C02 (tutte le emissioni di gas ad effetto serra prodotti dal festival verranno cioè compensate con interventi di forestazione) all’utilizzo di impianti di suono e luce ad alto risparmio energetico fino alla raccolta differenziata e l’uso di materiali biodegradabili.
Di particolare suggestione sarà l’arredo scenografico con la collocazione delle Pietre sonore di Pinuccio Sciola, gli oggetti fluttuanti di Frank Fierke e le vele di Stefania Vola.
Venendo al programma l’apertura giovedì 26 alle 21 si terrà nel nuovo spazio del Parco della Musica a ridosso del teatro Comunale per la presentazione del nuovo lavoro del compositore Mauro Palmas, «Il colore del maestrale», inciso per S’Ard music. Il giorno dopo via all’Expò come vuole tradizione con la consegna del premio Eje 2011, stavolta diviso in due tra la pianista romana Rita Marcotulli e la cantante sarda Elena Ledda. Nello spazio dell’Arena, notte swing con Nick The Nightfly e la scoppiettante band di Ray Gelato, re del nuovo jumpin jive. La maggior parte dei concerti e showcase si concentrerà nelle giornate di sabato e domenica con i live al via la mattina dalle 11 alle 14 e al pomeriggio dalle 17 alle 24 (ora in cui il parco chiuderà i battenti).
Oltre ai musicisti già citati, da Bollani al bravissimo pianista norvegese Helge Lien, sempre per il piano da scoprire altri talenti quali il giovanissimo armeno Tigran Hamasyan o il nostro Salvatore Bonafede battezzato miglior nuovo talento dal referendum «Top jazz» della rivista «Musica jazz» (che tra l’altro è media partner del festival e produrrà nei tre giorni un quotidiano ad hoc e in più un numero speciale nel suo numero di maggio).
Da New Orleans arriva il clarinettista Evan Christopher con il suo progetto «Django à la Creole», mentre dal Lussemburgo approda il vibrafonista Pascal Schumacher e dalla Francia lo straordinario suonatore di accordeon Jean Francoise Baez. Per gli incontri tra jazz e musica d’autore spazio a Sergio Cammariere e il suo quintetto e un altro pianista e cantautore, Gerardo Casiello, premiato lo scorso anno al Tenco. «Women’s land» è un progetto tra musica e narrazione che vede protagonisti il sassofonista Stefano Di Battista con la partecipazione del giornalista e critico musicale Gino Castaldo. Ben nutrita la pattuglia dei jazzisti italiani. Dalla formazione del contrabbassista Enzo Pietropaoli (con Sicurtà, Mazzariuello, Paternesi) al Gnu quartet con Francesco Bearzatti. Di rilievo le voci: da Jean Binta Breeze a Saba Anglana (con Roy Paci), da Maria Pia De Vito a Filomena Campus, da Laura Lala a Francesca Corrias dei Sunflower. Per le band arrivano i Funk Off, la Gb orchestra, il Paolo Nonnis Ottetto e la Big Band della Civica diretta da Paolo Carrus (special guest Franco Cerri). In rassegna anche le novità discografiche di Mario Brai, Marcotulli (con Girotto e Biondini), Mattia Cigalini, Simona Severini, Di Liberto, Signor Palomar, Bruno Massidda quartet, Pork Esplosion (con Flavio Boltro), i Gatti Mezzi e Be Bop Lab.

 

Una finestra sul teatro contemporaneo ad alta spettacolarità

In cartellone anche le «performance» di Tony Clifton Circus, Ricci/Forte e Accademia degli Artefatti



Ci sarà pure lo spazio d’animazione musicale dedicato ai bambini

Ma European Jazz Expò non è solo ed esclusivamente jazz. Sin dalla sua nascita questa singolare rassegna, unica nel suo genere, ha prestato il suo spazio come vetrina ad altre arti e attività “artistiche” come la buona ristorazione, l’arte figurativa e l’animazione. Il tutto per far sì che l’Eje diventasse un mix unico di spettacolarità e creatività. Riferimenti saldi anche in questa edizione come ha spiegato l’assessore alla cultura della Provincia (principale sponsor della manifestazione con i contributi anche di Regione e Comune) Franco Siciliano che ha invitato a pensare «progetti culturali dal respiro lungo». E che Massimo Palmas, direttore artistico, ha indicato nella naturale vocazione dell’Eje di continuare ad essere insieme occasione di confronto tra diversi linguaggi e opportunità di mostrare creatività ed eccellenze in una importante rassegna internazionale. Ed ecco così la vera novità di questa edizione: lo spazio aperto al teatro. Quello di forte respiro pop, che si affida alla gestualità, al mimo e alla danza, di bell’impatto spettacolare. Ecco così il 27 la comicità estrema e surreale di «Rubbish Rabbit» del Tony Clifton Circus. Clown sbilenchi e originali del nostro tempo che fanno ridere e pensare in uno spettacolo da non perdere. Come, d’altra parte, quello del giorno successivo, «My arm» di Tim Crouch, messo in scena dall’Accademia degli Artefatti e che si presenta come un cross over di performance, arte visiva e installazione. Si chiude domenica con lo spettacolo hardcore di Ricci/Forte «Macadamia Nut Brittle» che tenta di raccontare con «mozartiana impudenza, una fiaba crudele sull’adolescenza» (tutti gli spettacoli teatrali sono allae 21 e sono rigorosamente a numero limitato per cui è consigliato prenotare).
Spazio anche ai bambini e all’animazione musicale con «4 Kids» a cura di M.Bradke, esposizione attiva proveniente dalla Germania con gigantesche installazioni sonore, tra cui una orchestra d’acqua per bambini dai 2 anni agli over 50 con la bellezza di 25 vasche e un numero altissimo di strumenti da provare. Accanto a questa un’altra orchestra di strumenti insoliti e un metallofono.
Da non perdere poi le serate in notturna, dalle 24 in poi, nello spazio del Cineworld e il Teatro del Gusto con la rassegna enogastronomica curata da diversi chef sardi (w.p.)