Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Giunta, bilancio ancora rinviato

Fonte: La Nuova Sardegna
19 aprile 2011



Denuncia del centrosinistra: «L’aula non conosce i conti del 2011»



Dura lettera a Emilio Floris e al collegio dei revisori dei conti da parte dei capigruppo dell’opposizione

CAGLIARI. Arrivano i primi leader politici nazionali in città, e la scialba campagna elettorale (pochi manifesti, pochissimi spot, nessun porta-a-porta) comincia ad animarsi. Per adesso le polemiche sono interne al centro-destra. È toccato al vicepresidente di Fli Italo Bocchino “aprire le danze”, con un ammonimento rivolto ai suoi avversari di schieramento, ai quali contemporaneamente lancia un guanto di sfida e porge una mano tesa.
«Con il nostro candidato Ignazio Artizzu dimostreremo di essere indispensabili per il governo di Cagliari». Così ieri il braccio destro di Fini che ha definito la decisione del Pdl di negare l’intesa proprio con Fli «un suicidio politico».
Chiaro il riferimento al ballottaggio. Se i due candidati più forti, Fantola e Zedda, dovessero arrivare al ballottaggio, l’appoggio di Fli potrebbe risultare decisivo per vincere.
Un appoggio che il Pdl ha già detto di rifiutare e che Fli, se lo darà, farà comunque pesare non poco. Ecco perché gli esponenti di Fli alzano il tiro e con il candidato a sindaco Ignazio Artizzu, consigliere regionale e sino a ieri coordinatore provinciale del Pdl dichiarano di «partecipare per vincere le elezioni» e non per giocare «un ruolo da comprimari». Secondo il candidato di Fli «Cagliari darà un segnale a livello nazionale dimostrando che lo scenario politico sta cambiando». Artizzu ha anche affermato di «non gradire l’appoggio delle grandi famiglie cittadine» perchè Fli «intende curare gli interessi di tutte le famiglie della città».
Se Fli attacca il Pdl, il Pd calca la mano sull’attuale amministrazione, criticando così indirettamente chi di questa amministrazione aspira a ereditarne il consenso. I capogruppo di tutti i partiti del centro-sinistra hanno inviato una lettera al sindaco e all’assessore al bilancio, contestando i ritardi nell’approvazione del bilancio preventivo per il 2011.
Un atto già archiviato per la maggioranza dei comuni, compresi quelli che si recheranno presto alle urne, ma non ancora affrontato dal consiglio comunale. Da qui l’appello dei capigruppo di Pd, Sinistra Sarda, Socialisti e Città Promessa, rispettivamente Ninni Depau, Massimo Zedda, Mondo Perra e Radhouan Ben Amara, al sindaco, all’assessore Antonello Melis e al collegio dei revisori dei conti.
«La decisione della Giunta di rinviare per la terza volta consecutiva l’approvazione del bilancio preventivo 2011 ci sembra una scelta estremamente preoccupante e rischiosa per Cagliari. È del tutto evidente infatti, che qualora non si riuscisse ad approvare il bilancio prima del rinnovo dell’amministrazione comunale del 15 e 16 maggio, sarebbe molto concreto il rischio dell’amministrazione provvisoria con gravi conseguenze per la città. Già oggi l’amministrazione è costretta ad operare in dodicesimi, una grave limitazione amministrativa, e che può produrre risultati distorsivi, tenendo presente che, rispetto all’esercizio scorso, il bilancio 2011 dovrà tenere conto dei nuovi vincoli del patto di stabilità e dei consistenti tagli operati dal governo (complessivamente circa 25 milioni di minori risorse spendibili)». La missiva continua ricordando
la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, notificata il 10 febbraio scorso, «che obbligherà l’amministrazione al riconoscimento di un ulteriore e rilevantissimo debito fuori bilancio di circa 8 milioni di euro per l’occupazione di un’area per un impianto di sollevamento idrico». I quattro presidenti dei gruppi chiedono così che la Giunta «deliberi quanto prima la proposta di bilancio da sottoporre con urgenza alla discussione del consiglio comunale. Ciò è necessario in quanto il Consiglio, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, non può per legge svolgere il proprio ruolo di controllo e verifica, proprio «in un momento in cui, tra l’altro, l’attività della Giunta comunale si è improvvisamente risvegliata».