Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'indennizzo della discordia

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2011

SANT'ELIA. I residenti si rifiutano e presentano un esposto alla Corte dei conti

Il Comune chiede agli abitanti il prezzo dei terreni
Vedi la foto Anche buona parte del rione di Sant'Elia - come tanti altri esempi di edilizia popolare o agevolata degli anni '80 - è stata realizzata costruendo su terreni che non erano del Comune. Le aree di via Schiavazzi, su cui lo Iacp (ora Area) e alcune cooperative tirarono su palazzi e case a schiera erano dei Monopoli di Stato. Che grazie al riconoscimento di un debito fuori bilancio hanno ricevuto dal Comune (delibera del Consiglio di marzo 2010) oltre 8 milioni di euro. Tutto normale, o quasi, se non fosse che ora l'ufficio Edilizia residenziale pubblica del Municipio sta chiedendo alle 89 famiglie che acquistarono la casa dall'impresa Pani 3.433 euro a testa.
Soldi che gli inquilini (che in realtà hanno acquistato il diritto di superficie e non la proprietà) si rifiutano di pagare. Non solo: un gruppo di 37 abitanti ha chiesto al Comune di annullare la procedura e depositerà oggi un esposto alla Corte dei conti.
GLI ABITANTI «Noi non dobbiamo pagare questa somma», dice Silvana Congiu, che insieme a Paola Atzori, Pierpaolo Costa, Ignazio Sitzia, Pino Frau, Fabio Sulliotti e Maurizio Pira ha contestato la richiesta del Comune. «La convenzione con l'impresa ci obbligherebbe a pagare una “rivalutazione dell'indennità di esproprio fatta dall'ufficio tecnico erariale”. Invece in questo caso è il Comune che, sulla base di un accordo con i Monopoli, ci chiede i soldi». Per inciso: il Municipio ha inviato una richiesta simile anche all'agenzia regionale per l'edilizia abitativa. Le cifre sono diverse: «Area ci deve 6,5 milioni di euro», certifica l'assessore al Patrimonio Patrizio Mulas. Secondo gli abitanti di Sant'Elia il Comune non avrebbe dovuto pagare ai Monopoli neanche un euro: è per questo che presenteranno un esposto alla magistratura contabile, nel quale denunciano una «violazione di legge», un «eccesso di potere» e infine una «violazione e erronea applicazione delle convenzioni».
IL COMUNE Michele Casula, dirigente del Servizio pianificazione del territorio, dice però che «si tratta di un normalissimo recupero di crediti, che chiude una vicenda iniziata nel 1978». Cioè quando nacque il Piano di zona “Sant'Elia-San Bartolomeo- Su Siccu”. Un'urbanizzazione realizzata quasi completamente su terreno demaniale. Che le cooperative pagarono solo in parte o addirittura (è il caso delle case a schiera di via Schiavazzi) non pagarono del tutto.
«SOLDI DOVUTI» Per questo Casula aggiunge: «L'amministrazione comunale ha dato queste cifre ai Monopoli, oltretutto in virtù di un accordo molto vantaggioso, per pagare i terreni su cui è stata costruita la loro abitazione. Se queste persone non restituissero quanto dovuto, costringerebbero gli altri cittadini a pagare per loro il prezzo di quelle aree».
Michele Ruffi