Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Decine di campi al Poetto, è l'anno del beach tennis

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

Centinaia di appassionati in spiaggia anche d'inverno


«Il bello di questo sport? Stare al mare. E, dal punto di vista sportivo, il fatto che un cinquantenne possa mettere in mezzo un tennista ventenne». Stefano Ginesu ha calcato i campi di calcio di mezza provincia prima di appendere le scarpette al chiodo. Ma di fermarsi proprio non ne voleva sentire. «Mi sono dedicato al beach tennis. Meraviglioso fare sport in spiaggia».
I CAMPI Un normale pomeriggio di primavera. Il sole è sempre generoso con Cagliari. E, torneo o non torneo, decina di giocatori sono in spiaggia. Magari per fare due scambi tra amici come accade al Lido, al Capolinea, al Lido Mediterraneo. O, magari, per partecipare a un torneo, nell'arenile davanti alla Lanterna. Tra questi sportivi c'è anche Roberto Murgia, 56 anni, il concessionario di moto per antonomasia in città. «E pensare», dice tra una partita e l'altra, «che, quando ho creato i primi sei campi in città, mi dicevano che erano troppi. Guardate adesso qual è la situazione».
GLI ESORDI In effetti, in tutto l'arenile non c'è un campo disponibile. Persone di tutte le età si cimentano nel beach tennis. Attilio Collu, 58 anni, volto noto tra nottambuli cagliaritani (può essere considerato l' inventore dei circoli privati), gioca al Capolinea. «No, non faccio tornei. Ma questo sport consente di stare all'aria aperta e di socializzare. Senza dimenticare che ritrovarsi al mare è fantastico». Le cose sono cambiate rispetto a una decina d'anni fa quando lo sport sbarcò nella sabbia del Poetto. «Adesso», spiega Massimo Strano, dirigente di Sardinian Sharks, una delle tre società che seguono il beach tennis (le altre sono la Beach Tribus e la Beach Tennis Cagliari), «gli agonisti sono circa 200». A cui bisogna aggiungere qualche altro centinaio di amatori.
IL SUCCESSO Il beach tennis è quasi un refugium peccatorum per sportivi pentiti: calciatori, pallavolisti, tennis (tutti ex o in attività) dedicano il pomeriggio ai racchettoni (che costano dai 50 ai 150 euro). Tra loro, anche Patrizia Mirtillo, 33 anni dei quali tanti trascorsi sulla terra rossa del Tennis club. «A una certa età», spiega, «non si ha più tanta voglia di allenarsi per fare sport agonistici. Sono arrivata al beach tennis quasi per caso ma questo sport mi ha coinvolto subito». Per tante ragioni. «Sembra quasi di sentire il profumo di vacanza».
LA MALATTIA Non a caso, in tanti, appena possono, corrono al Poetto. «Ho cominciato a giocare», racconta Luigi Carta, 33 anni ingegnere, «quasi per caso due anni fa, quando mio cugino mi prestò le racchette. Adesso è diventato per me quasi una malattia».
Difficilmente curabile visto che la passione può essere coltivata sempre. «Altri vanno in palestra», conclude Andrea Sunda, 33 anni, «io gioco a beach tennis. E, abitando a Cagliari, ho la fortuna di poter praticare questo sport dodici mesi all'anno». (mar.co.)