Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Fateci appendere i maialetti o i clienti non compreranno»

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

LA PROPOSTA. L'associazione macellai

La guerra dei maialetti e degli agnelli si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo le vibranti proteste dei macellai dei mercati di San Benedetto e via Quirra, ieri hanno preso posizione contro la legge che vieta di appendere le bestiole ai ganci l'Associazione macellai e l'Ascom. «La legge è legge, ma in certi casi sarebbe meglio chiudere un occhio, specialmente quando in gioco ci sono antiche tradizioni che rischiano di essere cancellate da una normativa che desta perplessità».
Così il vicepresidente provinciale dell'Associazione macellai nonché fiduciario Ascom-Confcommercio, Marco Badas. «È una questione di buonsenso, ma non solo», ha detto. «I macellai sono già in difficoltà per la crisi economica e non è giusto che siano ulteriormente tormentati. Al Comune a alla Asl rivolgiamo pertanto un accorato appello: lasciate che lavorino in pace».
TOLLERENZA Un invito alla tolleranza che con Pasqua alle porte assume un significato ancor più particolare. I macellai, infatti, chiedono di poter appendere gli agnelli almeno in questo periodo, tradizionalmente cruciale, nel timore che le loro vendite possano altrimenti colare a picco. «La questione è semplice», riprende Badas, «se il cliente non vede non compra. È sempre stato così. Soprattutto nei mercati civici, dove le persone prima di acquistare passano in rassegna tutti i box per confrontare qualità e prezzi delle merci. Gli agnelli e i maialetti devono essere appesi, perché se non lo sono la gente va via e i macellai vanno in fallimento».
LA NUOVA NORMA La normativa impone ai concessionari di esporre la carne nella vetrina refrigerata, conservando il resto della merce nella cella. «Una disposizione», sottolinea Badas, «che non tiene conto delle ridotte dimensioni dei box dei mercati, dove ogni macellaio è costretto a muoversi in pochi metri quadrati potendo contare su una superficie espositiva di due metri».
LA FRECCIATA Infine una frecciata ad Asl e Comune. «Se il problema è l'igiene, ricordiamo alla Asl che i primi a porcelo siamo noi. Se vendiamo carne non buona, infatti, i clienti non tornano più, per cui è nel nostro interesse proporre prodotti di alta qualità. Va inoltre evidenziato che nei mercati c'è l'aria condizionata e le bestiole restano appese per poco tempo perché vengono vendute in fretta e non fanno in tempo a deteriorarsi. Al Comune, invece, diciamo che dovrebbe preoccuparsi in primis di ristrutturare i mercati realizzando box più spaziosi anziché inviare i suoi vigili nei mercati per fare multe».