Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Donna accusa: aggredita dai tunisini

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

Una signora cagliaritana molestata da due africani: la polizia impedisce la rissa con i clienti di un bar

Il viavai di tunisini nelle vie più vicine al centro d'accoglienza di viale Elmas provoca i primi attriti con i cagliaritani: ieri sera le attenzioni eccessive di due immigrati nei confronti di una signora, in viale Sant'Avendrace, stavano per provocare una rissa, che è stata scongiurata solo grazie all'arrivo di due volanti della polizia.
È accaduto verso le 19: B. C., 45 anni, residente nel quartiere, è stata apostrofata in maniera volgare prima da un gruppetto di tunisini, poi da altri due nordafricani. A questi ultimi ha fatto cenno con la mano di andar via: e a quel punto uno dei due si è avvicinato e le ha toccato il viso con la mano. Mentre lei, spaventata, chiamava il 113 col cellulare, l'altro l'ha minacciata mimando più volte un pugno al volto.
SCONTRO SFIORATO Sempre litigando, e con la donna sempre al telefono con la polizia, il gruppetto è finito davanti a un bar di via Santa Gilla, dove B. C. ha attirato l'attenzione di una decina di avventori. Ma anche i tunisini avevano avvertito alcuni connazionali. L'arrivo delle volanti ha scongiurato la rissa: gli immigrati sono stati riportati in viale Elmas, la signora poi è andata in questura per formalizzare la denuncia.
«Chiedo che sindaco e prefetto facciano qualcosa per controllare meglio questo quartiere», dice B. C., che ha chiamato la redazione dell'Unione Sarda per raccontare l'episodio, poi confermato da fonti della polizia: «Viale Sant'Avendrace e le vie attorno sono invase da questi stranieri, non ci sentiamo sicuri. Io stessa, alla fine, ho convinto le persone che sono venute in mio aiuto dal bar a non passare alle vie di fatto. Ma adesso voglio rivolgermi a un legale per andare a fondo nella denuncia».
ZUFFE NOTTURNE È questo, finora, l'episodio più preoccupante legato alla presenza dei 700 tunisini sbarcati dalla nave Catania nei giorni scorsi. Alla questura risultano altri piccoli fatti, ma di minore importanza. In effetti è sempre molto nutrito il viavai di tunisini che si aprono un varco nel filo spinato e sgusciano fuori dall'ex caserma dell'Aeronautica di viale Elmas a Cagliari, trasformata in centro d'accoglienza per i 700 immigrati provenienti da Lampedusa. Escono per fare un giro in città, rientrano dopo qualche ora. E nella notte tra venerdì e sabato, la terza trascorsa dai 700 nel centro, sembra che siano esplose alcune risse, ma per fortuna senza gravi conseguenze.
Un altro andirivieni è invece quello dei pullman che, anche ieri, entravano ed uscivano dall'ingresso principale della base, per portare gruppi di sessanta persone per volta negli uffici immigrazione della questura, dove gli agenti stanno lavorando senza sosta per avviare le pratiche di rilascio dei permessi di soggiorno.
PROCEDURE ULTIMATE Sul versante dei permessi di soggiorno, ormai sono circa 150 i migranti nordafricani che hanno completato le procedure di identificazione, con la raccolta delle impronte digitali. Tutti e 700 erano comunque già stati fotosegnalati a Lampedusa, prima della partenza per la Sardegna.
Anche per questo motivo, per la maggior parte di loro basteranno cinque o sei giorni per completare l'iter necessario al rilascio del documento che, in seguito, dovrà essere stampato nel tesserino dotato di microchip. Nel frattempo, dunque, i nordafricani resteranno nell'ex deposito dell'Aeronautica dove proseguiranno ancora nei prossimi giorni i lavori di sistemazione dell'edificio.
LA SOLIDARIETÀ Portati i bagni chimici, nelle ultime ore sono stati installati anche i lavatoi per il vestiario. «Una volta che ci daranno il permesso di soggiorno - hanno ripetuto alcuni tunisini - potremo raggiungere i nostri parenti in Francia, in Germania e nel resto d'Europa. Qualcuno invece vorrebbe restare in Italia, magari a Bergamo e a Brescia, dove lavorano già tanti nostri connazionali. Ma dobbiamo ringraziare gli abitanti della Sardegna per la grande generosità».
E ancora ieri è continuata la gara di solidarietà dei cagliaritani: poco lontano da viale Elmas, nella sede della Cgil, i volontari del sindacato stanno raccogliendo vestiario e generi di prima necessità, soprattutto prodotti indispensabili all'igiene personale che poi verranno distribuiti all'interno del centro.
MATTEO VERCELLI
FRANCESCO PINNA