Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Direttore artistico sardo? Retromarcia al Lirico

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

In pole position il milanese Alberto Triola, già al fianco di Di Benedetto a Genova

«Sarà un sardo e sarà un nome conosciuto». Così disse il sindaco Emilio Floris sia prima che all'indomani della nomina di Gennaro Di Benedetto a sovrintendente della Fondazione del Teatro lirico.
Un'affermazione, quella del presidente, che sembrava voler valorizzare uno dei tanti sardi con un curriculum prestigioso e nel contempo rendere autonoma anche la direzione artistica (dopo quella amministrativa) dalla soprintendenza. Un concetto che era stato espresso qualche giorno prima anche da un consigliere di amministrazione, Maurizio Porcelli: «Il nuovo direttore artistico dovrà essere un sardo, possibilmente cagliaritano, dotato di grande competenze in particolare nel settore operistico in modo da catalizzare l'attenzione del pubblico appassionato di bel canto e balletto e di nuovi spettatori, soprattutto giovani».
Ma l'ipotesi sembra essere tramontata. Fuori uno dei candidati più accreditati, Gianluca Floris, che si è polrmicamente chiamato fuori in aperto disssenso con alcune scelte del soprintendente, restano teoricamente in piedi i nomi del pianista Maurizio Moretti, 47 anni e concerti in tutto il mondo e quella del musicologo Felice Todde.
Invece voci sempre più insistenti danno in pole position Alberto Triola, milanese, 45 anni, dodici stagioni alla Scala, di cui cinque al fianco di Riccardo Muti, responsabile musicale del Festival di Spoleto e direttore artistico al Festival Monteverdi di Cremona, fino al Teatro Carlo Felice di Genova. Da tre anni al teatro Comunale di Bologna, è attualmente direttore della Scuola dell'Opera Italiana. Un curriculum di grande prestigio. Ma non è sardo. «Evidentemente gli altri candidati non sono stati ritenuti all'altezza», anticipa il sindaco chiarendo, tuttavia, che la scelta non è stata ancora compiuta.