Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ok alle demolizioni, con proroga

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2011

POETTO. Sono 12 le domande per la ricostruzione già autorizzate dal Comune: «Ma i lavori andrebbero fatti in autunno»

Baretti, solo uno dei gestori è pronto a partire subito
Sono dodici i gestori dei baretti al Poetto che hanno chiesto e ottenuto (gli ultimi via libera verrano consegnati lunedì) di poter demolire le attuali strutture e costruirne di nuove. Tutti in ottemperanza alle ordinanze di demolizione del Comune e delle linee-guida imposte dal Consiglio qualche mese fa.
LA RICHIESTA Per dire che la situazione si avvia a soluzione manca un passaggio: visto l'approssimarsi della stagione estiva gli stessi gestori chiedono al sindaco Emilio Floris che, come ultimo atto della sua amministrazione, conceda loro di poter eseguire i lavori dopo la stagione estiva: «Questo non solo per ragioni legate alle nostre aziende ma in ossequio al buon senso: lavori di questo tipo sarebbero pericolosi e renderebbero non accessibile un lungo tratto di arenile».
IL VOLONTARIO In attesa di conoscere la risposta del primo cittadino c'è anche chi va controcorrente e vorrebbe iniziare subito, in ossequio a un superiore senso di civismo, che fin qui sembra aver pagato molto poco: «In verità io vorrei partire subito, visto che è da più di un anno che non riesco a lavorare - racconta Alessandro Ticca, gestore dell'Otium caffé, alla prima fermata - ho ritenuto di adempiere sin da subito all'ordine di demolizione e ho immediatamente rimosso tutte le strutture amovibili. In piedi è rimasto solo un manufatto in cemento armato. Sino a oggi ho aspettato di ottenere l'autorizzazione per rimuoverlo e ricostruire il mio locale, in ossequio alle disposizioni vigenti». Così il voler rimediare a un danno (procurato) si è trasformato in una beffa (subìta): «Vorrei solo poter realizzare al più presto la struttura in legno, i 332 metri quadri che mi sono stati assegnati, di cui solo 53 coperti. Farò gli investimenti necessari anche se la mancata adozione del Pul impedirà sia a me che ai miei colleghi di poter offrire un servizio di ristorazione adeguato alle richieste dell'utenza. Pentito di aver seguito, praticamente da solo, la legge? No. Anche se le prospettive erano diverse e mi auguravo che la burocrazia sarebbe stata clemente. Spero proprio di non essere costretto a perdere un'altra stagione».
LA PROPOSTA Una soluzione capace di salvaguardare le esigenze di Ticca e quelle degli altri gestori la propone Sergio Mascia, presidente della coop "Poetto services": «I lavori che potrebbero essere realizzati già questo mese all'Otium potrebbero essere presi come riferimento, in una sorta di esperimento rispetto a quanto accadrà nel resto del lungomare - riflette - credo che far arrivare le gru per demolire, contemporaneamente, tutti i baretti presenti sul litorale sarebbe suicida. Si correrrebbe il rischio di interdire, in piena stagione estiva, sia l'arenile ai bagnanti che la strada a pedoni e ciclisti. Una proroga rispetto ai termini precedentemente assegnati è più che necessaria». Per Mascia il nuovo baretto che verrebbe realizzato da Ticca potrebbe essere usato come prototipo: «Visto che c'è un volontario credo che occorrerebbe ottimizzare l'organizzazione dei lavori - aggiunge - del resto stiamo aspettando questo momento da 23 anni, da quando cioè abbiamo chiesto di essere messi in condizione di investire. Passi per la mancata approvazione del Pul, ma sottrarre il Poetto a imprenditori, cittadini e turisti in piena estate sarebbe un affronto troppo grande».
LA SALVAGUARDIA Tra chi ha presentato la domanda di demolizione e ricostruzione c'è anche Gigi Lampis, gestore de "La dolce vita": «Credo che la nostra scelta e la successiva risposta positiva del Comune rappresenti la risposta migliore alle ordinanze di demolizione. Con questi lavori saremo finalmente in regola, da ogni punto di vista. Ma quello che mi preme mettere in evidenza è non solo l'interesse dell'attività imprenditoriale, che pure è sacrosanto, quanto la salvaguardia del bene comune Poetto. Come gestori, lavorando anche d'inverno, quando non si fanno tanti affari, abbiamo contribuito a salvaguardarlo e credo che nessun politico di buon senso potrebbe creare le condizioni per un'estate all'insegna del caos. Sarebbe come costruire se si pretendesse di costruire le infrastrutture per le piste di sci in pieno inverno, perdendo la stagione».
IL SINDACATO Alberto Bertolotti, responsabile del sindacato dei balneari, ricorda che entro l'inizio della settimana i gestori si attendono di ricevere una risposta dal sindaco: «Vorremmo una proroga fino al 31 ottobre prossimo, con l'impegno di iniziare i lavori di demolizione nei giorni immediatamente successivi - promette - sarebbe più conveniente per tutti: pensate a cosa diventerebbe il lungomare se il grande cantiere venisse aperto d'estate. Mancherebbero la sicurezza, i servizi alla persona, il presidio del territorio. Personalmente preferisco ritenere superata quest'emergenza, visto che con la fine del 2011 gli abusi verranno eliminati e sanati. Mi piacerebbe, invece, richiamare il Comune a un provvedimento assunto in questi giorni dal Parlamento, in materia di legge comunitaria. In base alla "ripulitura" del decreto Milleproroghe non esistono più motivi perché l'amministrazione non estenda a tutto il 2015 le concessioni demaniali. Questo consentirebbe agli operatori di investire con più sicurezza e meno dubbi».
ANTHONY MURONI