Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune, il peso delle incompiute

Fonte: La Nuova Sardegna
11 aprile 2011

uasi tutte le opere iniziate hanno avuto ritardi: dal parco della musica alla scuola Riva

Spesso le iniziative, come piazza Maxia, sono contestate dalla popolazione




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. La consiliatura sta finendo. Il direttore d’orchesta-sindaco Emilio Floris sta per ritirarsi. Ma assieme a lui andranno via anche molti orchestrali-consiglieri. Intanto, come capita, in molti iniziano a contare quante siano le «stecche»-incompiute. Eccone alcune.
Scuola Riva. Solo di recente sono ripresi i lavori. Ma la la scuola elementare progettata dall’architetto Gaetano Cima è ancora senza alunni. Eppure si trova in un punto centrale della città.
Piazza Garibaldi. In questa piazza insiste anche la Riva. Ma oggi l’area si trova in uno stato di forte degrado. Il Comune aveva progettato un intervento, solo che questo prevedeva l’eliminazione (spostandoli) di dodici dei trenta alberi dell’area. Da qui la protesta e ora tutto prosegue al rallentatore. Ma non sarebbe meglio abituarsi a coinvolgere gli abitanti prima di fare scelte con impatto sociale?
Piazzetta Maxia. Inizialmente non era nemmeno una piazza ma uno slargo con verde e panchine. Poi l’amministrazione municipale ha deciso di investire un milione e ducentomila euro (poi diventati un milione e quattrocentomila). Il risultato (e i ritardi) è stato fortemente contestato: una grande fossa cirondata da un alto muro di cemento armato, difficile da raggiungere e con luci notturne marziane (verdi).
Piscina olimpionica. A suo tempo si pensò che «finalmente Cagliari avrà modo di diventare un polo d’eccellenza nel nuoto». Poi si è visto che la piscina olimpionica di Terramaini era stata progettata senza pensare agli alti consumi energetici. E visti i costi di gestione venne affidata pagando (da parte del Comune), anche se c’erano associazioni disposte a prenderla gratis. In seguito disguidi su disguiti. Ora l’impianto dovrà essere riassegnato.
Parco della musica. Secondo l’amministrazione diventerà un punto di riferimento per tutti. Per il momento viaggia con un ritardo nella realizzazione di circa due anni. Ideato come supporto del teatro lirico, la struttura (che ha compreso anche interventi in parte di piazza Giovanni XXIII, un altro teatro di trecento posti, e un anfiteatro all’aperto di duemila) rischia di diventare una cattedrale nel deserto (per il momento si litiga su come dovrà essere gestita).
Mediateca. Progettata sul recupero dell’ex mercato di via Pola ha collezionato una serie di ritardi (circa un anno e mezzo). All’interno vi andranno sia la biblioteca comunale che la cineteca sarda, oltre a una mediateca. Ma alla fine il Comune si è accorto che mancava il mobilio e che non c’erano i soldi. Ora in parte recuperati. Ma non è chiaro quando la struttura potrà esere aperta.
Piano di utilizo del lungomare. L’odissea dei baretti del Poetto e la loro demolizione annunciata (o rimandata a dopo l’estate) che si trascina dal novembre del 2009, deriva anche dalla mancata approvazione da parte del Comune del Piano di utilizzo del lungomare (Pul).
Pista ciclabile. Da almeno sei anni si parla della pista ciclabile del Poetto, ma prima per dissidi con la Regione, dopo per carenze burocratiche, resta la realtà che ancora non esiste.