Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Granata e Della Seta: «Un vincolo su Tuvixeddu»

Fonte: La Nuova Sardegna
7 aprile 2011


Due mozioni presentate al Senato e alla Camera dai due parlamentari in vista della Settimana della cultura




CAGLIARI. «Salvare dal cemento e restituire alla cultura e all’uso della città di Cagliari la montagna sacra di Tuvixeddu, che ospita la più importante necropoli punica del Mediterraneo e che dopo decenni di degrado oggi è minacciata da un mega-progetto per l’edificazione di 300 mila metri cubi»: è l’obiettivo di due identiche mozioni presentate oggi al Senato e alla Camera, primi firmatari il senatore del Pd Roberto Della Seta e Fabio Granata di Fli. L’iniziativa, promossa volutamente alla vigilia della settimana della cultura in programma dal 9 aprile prossimo, segna la tappa più recente di una battaglia che da anni vede impegnati i due parlamentari, insieme alle associazioni per la tutela ambientale e a molti esponenti del mondo culturale, per fermare la cementificazione del colle di Tuvixeddu.
«Poche settimane fa - sottolineano Della Seta e Granata - il Consiglio di Stato ha stabilito che l’area va tutelata come previsto dal piano paesistico sardo e rimanda alla Regione Sardegna e al Comune di Cagliari il compito di definire concretamente norme di salvaguardia rigorose. Ora però il tempo stringe: per salvare questo tesoro prezioso che è patrimonio di Cagliari, dell’Italia e dell’umanità, occorre che il nuovo ministro dei beni culturali Galan interrompa il rumoroso silenzio del suo predecessore e si adoperi con urgenza per l’apposizione sull’area di un vincolo assoluto di inedificabilità ai sensi del Codice del paesaggio».
Sulla vicenda di Tuvixeddu pende ancora un ricorso presentato dal Gruppo di Intervento giuridico al Consiglio di Stato sull’autorizzazione «madre» che ha dato il via libera all’accordo di programma del 2000. Il Tar ha respinto il primo ricorso, che ora andrà al vaglio dei giudici di Roma. A giorni, sempre nella capitale, il collegio arbitrale dovrebbe decidere sulla richiesta di risarcimento avanzata alla Regione dai legali di Coimpresa.