Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Settecento tunisini oggi a Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
6 aprile 2011

 

Blitz del Governo, protesta la Regione: sicurezza a rischio in città


Anche la Sardegna dovrà farsi carico dei clandestini. Per forza. Oggi 701 tunisini, partiti ieri da Lampedusa a bordo della nave Catania della Grimaldi, sbarcheranno nel porto canale di Cagliari per essere poi trasferiti nella vecchia caserma dell'Aeronautica militare di viale Elmas. Una decisione presa in fretta e furia dal prefetto Giovanni Balsamo durante la riunione del Comitato per l'ordine pubblico. Ed è scontro tra Governo e Regione: il presidente Ugo Cappellacci e l'assessore Giorgio La Spisa sono su tutte le furie. Tagliati fuori dalla decisione sulla scelta dei siti dove ospitare i migranti.
CAPPELLACCI E LA SPISA INFURIATI «Esprimiamo forte dissenso per il metodo e per la scelta del sito che è del tutto inadeguato sia per l'accoglienza umanitaria, essendo una struttura in abbandono e sia per quanto concerne la sicurezza trovandosi nelle immediate vicinanze dei centri abitati», tuonano il presidente della Regione, Ugo Cappellacci e il vice presidente Giorgio La Spisa. «Regione e comuni - hanno proseguito Cappellacci e La Spisa - si trovano a dover fare i conti con una decisione calata dall'alto. Questa disposizione non tiene conto degli incontri fatti a Roma nei quali la Sardegna, come la gran parte delle regioni italiane, aveva manifestato disponibilità all'accoglienza, precisando che la scelta dei siti sarebbe dovuta avvenire nella massima condivisione con le comunità locali. Siamo di fronte a un scelta incomprensibile che non riflette quanto concordato con il Ministero.
Quando Cappellacci e La Spisa hanno saputo della spada di Damocle che penzolava sulla loro testa la nave della Grimaldi partita da Lampedusa con il carico umano era a 110 miglia al largo delle coste della Sardegna. Dovrebbe arrivare nel capoluogo dell'Isola stamattina, ma i tempi per l'ormeggio (previsto per le 18) saranno in qualche modo pilotati dalla prefettura che dovrà aspettare il nulla osta, almeno parziale, per l'agibilità dell'ex deposito dell'Aeronautica, privo per il momento di servizi igienici e brande e con locali in disuso da anni e per questo in condizioni precarie. Da definire anche l'affidamento della gara per l'assistenza, il trasporto, le visite mediche e agli extracomunitari. Niente tendopoli a Monastir, Chilivani e Oristano, almeno per il momento. L'emergenza in continua evoluzione ha costretto Balsamo a prendere decisioni che non avevano bisogno del consenso dei rappresentanti degli enti locali.
IL SOPRALLUOGO Profughi sì, clandestini no. Discussioni inutili. La notizia che anche l'Isola avrebbe dovuto dare il suo contributo per risolvere il problema degli extracomunitari di Lampedusa girava da tempo. Nessuno, però, era in grado di fissare tempi, luoghi e modalità. E non per motivi particolari di sicurezza o altro. Molto più semplicemente fare una quadro completo dell'esodo umano che si sta riversando sull'isola siciliana è impossibile. Agli imbarchi sulle navi corrispondono sbarchi di disperati dalle carrette del mare.
Per Cagliari l'ora X è scattata ieri mattina durante il vertice tra prefetto, questore e comandati di carabinieri, finanza, aeronautica, vigili del fuoco e capitaneria. Giovanni Balsamo ha preso una decisione quasi obbligata per motivi logistici e di sicurezza. Una scelta contestata, ma il prefetto è stato irremovibile: la caserma ospiterà i migranti. Non c'è alternativa. I vertici dell'ordine pubblico hanno effettuato un primo sopralluogo tra i capannoni di viale Elmas poco prima di pranzo. Ispezione replicata di pomeriggio per verificare l'agibilità dei locali. L'acqua c'è, l'energia elettrica pure.
LA PAURA I segni dell'abbandono della caserma si vedono tutti, ma quello che preoccupa maggiormente il questore Salvatore Mulas è l'ordine pubblico. I muri di recinzione sono formati da lastre di cemento spesse pochi centimetri. Chi vuole fuggire non si farà certo intimorire dal filo spinato. Bastano poche spinte per abbattere la recinzione. I cancelli sono alti poco più di due metri e non hanno sistemi di sicurezza. Scavalcarli è un gioco da ragazzi. Contrastare i tentativi di fuga sarà un'impresa impossibile: polizia, carabinieri e finanzieri hanno gli organici ridotti all'osso. Per i servizi di vigilanza ruoteranno 70 uomini (30 poliziotti, 30 carabinieri e 10 finanzieri) divisi in 5 turni. Fatti due calcoli: 14 a turno per 700 persone. «I migranti dovranno sottostare a regole precise e non potranno lasciare la caserma», afferma il prefetto. Non sarà affatto semplice.
ANDREA ARTIZZU