Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, Percacciolo rivela il Mozart romantico

Fonte: La Nuova Sardegna
5 aprile 2011



Al Comunale il direttore siciliano ha inaugurato il Festival di Sant’Efisio




GABRIELE BALLOI

CAGLIARI. Ha tutte le carte in regola Salvatore Percacciolo per diventare un nome di spicco, tornato al Comunale, venerdì e sabato, a inaugurare l’undicesima edizione del Festival di Sant’Efisio. Certo siamo lontani dagli anni scorsi in cui la rassegna si apriva con un’opera di raro ascolto, avviando difatti anche la Stagione lirica e di balletto. Ovvia causa le ormai note difficoltà in cui la fondazione cagliaritana ha versato negli ultimi tempi. In attesa quindi, e nella speranza, che a giugno davvero si dia il via alla Stagione operistica, il Lirico nondimeno ospitava un emergente talento di tutto rispetto. Già ne apprezzamo le doti con il «Concerto straordinario per i 150 anni dell’Unità d’Italia» e adesso, che è tornato con un programma interamente sinfonico, Percacciolo si riconferma una giovane brillante promessa. Anche il solo background la dice lunga: pianista, ancor prima che direttore, perfezionatosi nientemeno che con Paul Badura-Skoda; impegnato anche nella promozione del repertorio contemporaneo; compositore; ammesso nel 2005 al corso speciale “Giovani direttori d’Europa” a Fiesole, nella classe di quel guru dell’insegnamento direttoriale che è Jorma Panula, sotto la cui egida si son formate bacchette quali Esa-Pekka Salonen, Mikko Franck, Jukka-Pekka Saraste, Sakari Oramo. Da Panula stesso riceve il premio “Giulini” come miglior allievo. Ma bando al curriculum, sono i fatti a parlare. Ecco, dunque, di nuovo quella stessa precisione e freschezza che trovammo nelle pagine verdiane, qualità ora infuse nella «Linz», Sinfonia n.36 K.425 di Mozart. Interpretazione che eccelle per vivida pulsazione degli aspetti ritmici, declamazione luminosa e poetica di ogni frase musicale, un Mozart insomma che preconizza la temperie romantica. Salta all’orecchio la puntigliosa concertazione fra le sezioni strumentali, così come l’opulenta gamma di colori dinamici. Percacciolo tira fuori il meglio, dalla compagine del Lirico, anche nella Sinfonia n.1 «Sogni d’inverno» di Ciajkovskij. Nettezza di suono, poderosità timbrica dell’insieme orchestrale, incisivi gli archi, ed un occhio particolare di riguardo ai fiati: esecuzione senz’altro dirompente, ma capace al contempo di sottili ricercatezze.