Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gli ambientalisti difendono il Ppr

Fonte: La Nuova Sardegna
4 aprile 2011

Nota alla Regione e alla Procura firmata dal Gruppo di Intervento giuridico e dagli Amici della Terra



«Attività strisciante per cambiare le regole, vogliamo essere coinvolti»



Fino ad oggi soltanto attività di ascolto ma per decidere servono i pareri dei Beni Culturali

CAGLIARI. Se la Regione andrà avanti nella scelta di modificare il piano paesaggistico dovrà farlo insieme alle associazioni ecologiste riconosciute: a ricordarlo è Stefano Deliperi per il Gruppo di Intervento giuridico e gli Amici della Terra, che ha inviato una nota al governatore Ugo Cappellacci e tutti gli altri assessori coinvolti nell’operazione.
Deliperi definisce «strisciante, confuso e pasticciato» il modo in cui fino ad oggi l’amministrazione di centrodestra ha gestito l’attività di copianificazione, annunciata e rimasta ancor’oggi sospesa sul filo delle parole. Prima il programma “Sardegna nuove idee” nato a giugno del 2009 e poi il “tavolo delle risultanze” che avrebbe raggiunto i primi risultati il 18 febbraio 2011. Ma a leggere la nota firmata da Deliperi «in tale fase non si è svolto altro che una semplice attività di ascolto, libera nelle forme e nei contenuti, ben diversa dalla necessaria attività di copianificazione con gli organi centrali e periferici del ministero dei Beni culturali» cui dovrebbe seguire il coinvolgimento delle associazioni portatrici di interessi diffusi in materia ambientale.
Il Gruppo di intervento giuridico, gli Amici della terra e Italia Nostra - che ha diffuso a sua volta una nota di protesta - sono state fino ad oggi tagliate fuori da qualsiasi decisione. Una realtà grave, perchè con le associazioni vengono escluse dal processo delle scelte le sensibilità ambientali e culturali che stanno alla base e in qualche modo hanno ispirato l’elaborazione del piano paesaggistico ai tempi della giunta Soru. Un piano la cui validità è stata confermata ormai in modo definitivo da una sequenza di sentenze dei tribunali amministrativi, ultima in ordine di tempo quella sul caso Tuvixeddu. Ma a quanto sembra - i timori espressi dalle associazioni sono questi - quel sistema di regole che ha garantito la conservazione di siti ambientali e storici fondamentali è oggi sotto attacco: agli uffici regionali si parla di un’attività frenetica rivolta a rivedere le norme di tutela e i criteri di protezione dei luoghi, ispirata fortemente dall’ex assessore regionale all’urbanistica Gabriele Asunis, uscito formalmente dall’esecutivo Cappellacci dopo l’avviso di garanzia per l’inchiesta P3 ma tutt’altro che assente ogni volta che ai piani alti dell’amministrazione si lavora su temi che riguardano le regole dell’edificazione e le norme paesaggistiche.
Deliperi annuncia nella nota diffusa in questi giorni che questa «copianificazione strsciante» e dagli esiti incerti è stata segnalata anche alla Procura della Repubblica, dove nelle ultime settimane sono piovuti numerosi esposti su questo tema, con nomi e cognomi di imprenditori in attesa che il Ppr Soru venga adattato alle loro esigenze edificatorie. Di certo la richiesta di partecipazione e di trasparenza che arriva dalle associazioni ecologiste e culturali non potrà essere ignorato per non alimentare il sospetto che si voglia procedere in direzione degli interessi privati piuttosto che in quella della difesa dei beni collettivi: «Abbiamo diritto ad essere coinvolti» ribadisce Deliperi, in attesa che la Regione chiami. (m.l)