Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Le gradinate?Si possono riparare in due-tre mesi

Fonte: L'Unione Sarda
1 aprile 2011

IL PROGETTISTA.

Parla Attilio Marchetti Rossi

Vedi la foto Il certificato di idoneità statica degli 843 metri cubi di legno lamellare che costituiscono le tribune lignee dell'Anfiteatro romano scade il prossimo 24 giugno. E il rinnovo per l'undicesimo anno di fila non è scontato. Non perché ci sia un pericolo strutturale ma perché il legno, in alcune parti più deteriorate, «potrebbe cedere localmente».
A sostenerlo è Attilio Marchetti Rossi, l'ingegnere strutturista pesarese che nel 2000 ha progettato gli spalti e che da dieci anni, a giugno, rilascia la certificazione propedeutica all'autorizzazione del Comune e delle autorità di pubblica sicurezza a svolgere gli spettacoli. «Questo non significa che la stagione non possa essere salvata», dice il professionista. Che spiega: «Basterebbe sostituire le parti di gradinata deteriorate, in particolare quelle che guardano verso il mare e dunque più esposte all'umidità, e per farlo occorrerebbero dai 200 ai 400 mila euro e due-tre mesi di lavoro».
Marchetti Rossi quest'anno non ha ancora fatto alcuna ispezione. Anzi, attende la chiamata della Fondazione del Teatro lirico o del Comune. Ma, spiega, «l'anno scorso ho visto che parti degli spalti si avviavano ad essere delaminate ». Significa che alcuni strati di legno (il lamellare è costituito da vari fogli sovrapposti e quelli dell'Anfiteatro sono spessi complessivamente sei centimetri, ndr) aggrediti dalle muffe quest'anno potrebbero non essere più stabili. Il condizionale è d'obbligo ma che sia così «è molto probabile», dice il progettista. «Del resto dieci anni per questo tipo di strutture sono abbastanza», aggiunge. Poi chiarisce: «Non esiste alcun problema strutturale».
Le tribune, insomma, non crollerebbero. Il rischio teorico, per dirla con parole povere, è che si spezzi la seduta in legno e lo spettatore sprofondi. «Ma sostituendo il tratto di seduta tutto tornerebbe in regola». Per Marchetti Rossi, in sintesi, «la struttura potrebbe essere malata e andrebbe curata ma non è morta». E la diagnosi, per restare nella metafora, deve essere ancora fatta. «Se partissimo ora, a giugno saremmo pronti».
Le gradinate del monumento sono state installate nel maggio del 2000. Sono stati utilizzati 843 metri cubi di legno lamellare, 15 mila bulloni per i collegamenti legno-legno e «sono state realizzate circa cento perforazioni con fori di due centimetri profondi 30-40 centimetri realizzati a secco». (f.ma.)