Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gli ispettori: giù le tribune di legno

Fonte: La Nuova Sardegna
30 marzo 2011

 
La relazione dell’Istituto del restauro conferma il degrado dell’anfiteatro 
 
 
ALESSANDRA SALLEMI 

CAGLIARI. Le tribune sono marce. L’anfiteatro va liberato dalla legnaia ormai per due ragioni: la prima è che il monumento non si può salvare se continua a restar coperto da tonnellate di legno; la seconda è che le tribune, quelle dove siede il pubblico, sono diventate pericolose.
Il giudizio arriva dagli ispettori dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione dei monumenti che due settimane fa sono venuti a Cagliari chiamati dal soprintendente per i beni archeologici Marco Minoja. Dovevano indagare sulla rovina del monumento, dalle cause fino alle soluzioni. Al viaggio cagliaritano è seguita una relazione e questa, ieri mattina, è arrivata al Comune dove l’ha spedita lo stesso soprintendente. La relazione è abbastanza scarna, conferma la fondatezza dell’allarme lanciato già l’estate scorsa da Minoja a proposito della progressiva corrosione delle gradinate scavate dai romani e dell’instabilità delle tribune di legno che possono crollare sul monumento peggiorando quindi i danni già prodotti. Naturalmente, se una tribuna può crollare per il suo stesso peso sull’anfiteatro romano che sta sotto, non è difficile credere che, senza una robusta manutenzione, possa sprofondare sotto il peso degli spettatori. Gli ispettori non si sono attardati sui temi della sicurezza di un luogo pubblico destinato agli spettacoli: hanno documentato il rischio di cedimento delle tribune «soltanto» per la parte che spetta loro, vale a dire la tutela del monumento. Dunque per quest’ultima davvero non ci possono essere più dubbi: la rovina dell’anfiteatro è avanzata, è impossibile fare manutenzioni con la legnaia sopra, bisogna smontare tutto, restaurare la pietra profondamente lesionata. Indiscutibile anche un altro aspetto: nell’estate 2011 non si potranno tenere spettacoli. Questo per sgombrare il campo dal vociare diffuso, sostenuto da locandine che si affacciano un po’ ovunque nonostante la diffida degli uffici comunali: non c’è da sperare che, siccome non si fa in tempo a togliere le tribune prima dell’estate perché la delibera per lo smontaggio non è ancora andata in giunta, la stagione 2011 si faccia e poi, dopo, si pensa a smontare tutto. In altre parole: impossibile forzare ancora la mano agitando le ragioni degli spettacoli e degli operatori che si impegnano per realizzarli. Anche la stagione 2010 si era aperta senza l’autorizzazione della soprintendenza che aveva avvertito della necessità di ridiscutere al più presto l’intera questione delle tribune di legno e quindi della salvaguardia del monumento. Quindi: le tribune vanno smontate. Con quali soldi è la domanda. Il punto è che nelle condizioni in cui è stato abbandonato, l’anfiteatro ha bisogno di restauri così come le tribune. Quanto costerà il restauro del monumento e quanto costerebbe quello del legno? Qualcuno lo ammette: più dello smontaggio, il Comune lo sa e sta correndo ai ripari.