Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Santo Graal per il Papa con l'oro estratto a Furtei

Fonte: L'Unione Sarda
14 agosto 2008

Oggi messa alle 21 per la consacrazione del calice


Le celebrazioni dell'Assunta stasera in Cattedrale. L'arcivescvo Mani benedirà il calice realizzato con l'oro di Furtei.
È fatto interamente con oro della miniera di Furtei, l'unica attiva in Italia, il calice che Papa Benedetto XVI utilizzerà per la messa davanti alla Basilica di Bonaria durante la visita in Sardegna del 7 settembre.
Ieri l'arcivescovo, Giuseppe Mani, ha presentato nella sede del museo diocesano diretto da Lucia Baire le iniziative per le celebrazioni della festa dell'Assunta, che questa fine settimana aprono ufficialmente il periodo di preparazione alla visita del pontefice a Cagliari. Oggi alle 21, durante la messa della vigilia dell'Assunta nella cattedrale l'arcivescovo consacrerà il nuovo calice, realizzato con 1,5 chilogrammi d'oro e una quarantina di pietre dure provenienti dalla Sardegna.
«Nella miniera di Furtei - ha detto l'arcivescovo - ho scoperto la nascita dell'oro e ho voluto conservare questo patrimonio in un simbolo destinato a restare nel tempo». Presenti anche il sindaco di Furtei Luciano Cau e il presidente della miniera Santu Miali, Marty Read: «Lavorano con noi 70 persone per arrivare ad estrarre 110 chili d'oro ogni anno. Il 2008 però ha avuto cifre da record e ci porterà ad ottenere ben 220 chili d'oro». Tra i presenti anche i minatori e in particolare Laura Melis che è una delle donne che guidano i mezzi per trasportare i materiali di recupero dentro la miniera: «Siamo onorati che il nostro lavoro venga presentato al Papa, per simboleggiare la Sardegna che lavora».
Se l'oro è tutto sardo, il lavoro per la realizzazione del calice è stato commissionato a Firenze. Agli orafi toscani il compito di creare l'opera, perfetto stile carolingio, con l'assemblaggio delle pietre sarde. Tra i fili d'oro anche una scritta che ricorda la data della visita e che si tratta di un'opera nata dalle mani dei sardi che lavorano.
L'arcivescovo Mani si è poi soffermato sul programma per la festa dell'Assunta ricordando «l'importanza in Sardegna delle celebrazioni per la morte e resurrezione della Vergine con l'esposizione della Sacra Spina e del Trittico in cattedrale. Al museo diocesano - ha proseguito - saranno si potranno ammirare, dopo un complesso restauro, i paramenti detti di Sant'Agostino». Gli abiti sacri, anche se di epoca medievale, sono associati alle vicende del santo e come ha detto Mani rappresentano «delle preziose reliquie che ora tornano alla città e alla sua storia di fede». Del resto erano vesti ritrovate sul corpo del santo, seppur ridotti a pochi frammenti ma che assemblati con la seta grazie ad un prezioso lavoro di recupero della Soprintendenza, ora sono di nuovo visibili. Intanto all'esterno continuano i lavori per la Curia che dovranno essere conclusi entro la fine di agosto. Ora si attendono i riti legati all'Assunta che suggelleranno quella che è definita la Pasqua della Madonna.
BEATRICE SADDI

14/08/2008