Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Floris fermi le demolizioni al Poetto»

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2011


LA VOTAZIONE. L'appello del sindacato imprenditori balneari al sindaco: «Un danno abbattere i baretti»

Polemica in Consiglio: bloccata la delibera salva-Municipalità
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Abbattere i chioschi adesso, a pochi mesi dall'inizio della stagione estiva, significherebbe avere un Poetto senza servizi: «Se si attivassero ora i cantieri, verrebbero chiusi in piena stagione balneare con gravi disagi in termini imprenditoriali ed occupazionali e soprattutto per l'intera cittadinanza dell'area vasta cagliaritana», scrive Alberto Bertolotti. Il coordinatore regionale del Sib - sindacato imprenditori balneari - ieri ha chiesto al sindaco di sospendere l'ordinanza di demolizione dei baretti, per evitare quella che descrive come una piccola catastrofe per una città che vuole puntare sul turismo: «Cagliari si vedrebbe privata dei più essenziali servizi sul litorale, dalla sicurezza alla balneazione ai servizi primari alla persona, dal presidio del territorio alla raccolta rifiuti».
Ma Bertolotti cita gli articoli del decreto Milleproroghe del governo e chiede anche di allungare fino al 2015 le concessioni, appena rinnovate fino alla fine dell'anno: «Ciò consentirebbe agli operatori di poter procedere alla prevista demolizione e ricostruzione dei baretti con la garanzia di poter operare ancora almeno altre cinque stagioni e quindi di poter accedere al credito e ammortizzare l'investimento di circa 150 mila euro a chiosco».
IN CONSIGLIO Il Consiglio comunale potrebbe occuparsi della sorte dei baretti nelle prossime (poche) sedute che mancano fino alla chiusura della consiliatura. Intanto ieri sera è mancato nuovamente il numero legale in aula sulla votazione salva-municipalità di Pirri. Nonostante l'impegno del centrosinistra, che le ha provate tutte (dilatando i tempi con lunghissime dichiarazioni di voto per attendere l'arrivo di colleghi assenti) pur di raggiungere i 21 voti favorevoli necessari ad approvare la modifica dello statuto comunale. Molte assenze tra i banchi di Forza Italia (presenti solo Franco Masia, Salvatore Mereu e Stefano Schirru). E le lamentele del centrosinistra sono aumentate quando Efisio Pireddu (Udc), dopo aver votato, ha tolto la scheda ed è uscito dall'aula. Una scelta che di fatto ha impedito all'opposizione di far passare comunque la modifica, dopo l'arrivo di due consiglieri (Ballero e Perra) ritardatari. Così quando il presidente Sandro Corsini chiude la votazione, sul display compaiono solo 20 presenti e dai banchi del Pd il capogruppo Ninni Depau commenta: «Trovo indegno uscire dall'aula quando non si ha il coraggio di dire chiaramente la propria opinione». Claudio Cugusi chiede «che si proceda con il voto per appello nominale», mentre Claudia Zuncheddu accusa Pireddu: «Ha votato sì e poi ha tolto la scheda». Il diretto interessato spiega: «L'ho fatto perché non mi sono piaciuti i toni del centrosinistra, che ha insultato la maggioranza. Non potevo votare con loro a queste condizioni». Oggi si tornerà in aula e la votazione verrà riproposta anche se le possibilità di approvare il documento che salverebbe la Municipalità diminuiscono: sono necessarie due votazioni non consecutive con più di 21 consiglieri favorevoli. E visto che le sedute di consiglio potranno essere convocate solo fino al 31 marzo, è probabile che la procedura rimanga monca.
ANFITEATRO La mancanza del numero legale di ieri poi ha bloccato anche un'altra discussione importante: quella sull'Anfiteatro romano. In questi giorni l'assessore ai Lavori pubblici Raffaele Lorrai potrebbe presentare alla giunta il progetto per smontare le tribune in legno. Poi dovrebbe essere l'aula a decidere se andare avanti o meno. Ma con questi chiari di luna non è detto che ci si riesca entro la fine della consiliatura.
MICHELE RUFFI