Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Storia e giovane arte fanno gli auguri all'Italia dei 150 anni

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2011


MOSTRE
IN VETRINA. Da domani sera a Cagliari


“La mostra “Ai confini del Regno” è caratterizzata da una doppia anima: accanto ai cimeli storici di epoca risorgimentale appartenenti ad alcuni collezionisti ci sono le opere di giovani artisti che fanno una lettura ironica, talvolta beffarda, ma sempre rispettosa, dei fatti del Risorgimento”. Alessandra Menesini, curatrice assieme a Francesca Gattoni, indica l'opera in gesso e tela di Andrea Pili, “un tricolore svuotato e afflosciato” di un'Italia che sembra non rispondere più a quegli ideali. Riflessioni sulla Storia e senso critico sul presente in occasione della conferenza stampa di ieri per presentare la mostra, al Palazzo di Città di Cagliari da domani alle 17 sino al 16 giugno, organizzata dalla Fondazione Bartoli Felter in collaborazione con Asilo Bianco (il patrocinio è dell'assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari) e inserita nelle manifestazioni cagliaritane per la celebrazione dell'Unità d'Italia.
Quindici gli artisti presenti. I sardi Matteo Ambu, Alessio Carrucciu ( nella foto il suo Italian Fresh ), Dario Costa, Valentina Daga, Elisa Desortes, Antonella Muresu, Marcello Nocera e il già citato Pili. Quindi i piemontesi Francesca Gagliardi, Alessandro Gioiello, Ludiko, Andrea Pescio, Enrico Tealdi, The Bounty KillArt e Marta Valsania. Una collettiva allestita già lo scorso ottobre ad Ameno, in provincia di Novara, come avanguardia dei festeggiamenti. I loro lavori si trovano alternati alle testimonianze di grande valore: fucili, medaglie che di per sé meriterebbero un'esposizione a parte, bandiere, soldatini, divise dei Granatieri. In una felice fusione nella stessa cornice architettonica. «Una grande opportunità ospitare la mostra in questo sito», la lode di Ercole Bartoli, presidente dell'omonima fondazione, presente alla conferenza con l'assessore alla Cultura Giorgio Pellegrini e il neodirigente comunale Serenella Piras. E domani una modella indosserà un abito celebrativo realizzato dall'atelier delle sorelle Piredda che poi verrà esposto. Anche la moda, simbolo del Belpaese.
L'inaugurazione sarà preceduta da un corteo di adulti e bambini che indosseranno le pettorine rosse dei Garibaldini. L'appuntamento è alle 15,30 al Bastione di Santa Caterina, per un percorso che si snoderà per le vie di Castello e arriverà in Piazza Palazzo.
Per tutti una grande voglia di reinterpretare il tema dell'Unità. Quella marcia made in Italy di stivali in ceramica o quella Vespa modellata su alluminio e cartapesta totalmente rivestita di ritagli in stoffa cuciti su un unico nastro. Mezzo di trasporto degli anni Cinquanta, un cavallo di Garibaldi modernizzato questa significativa opera di Antonella Muresu. E l'Eroe dei due mondi è riproposto nella fierezza del suo sguardo da Andrea Pescio: negli occhi gli ideali risorgimentali, quelli che Dario Costa ricerca nella lettura del libro Cuore e nel suo “Elogio di Franti” in nevi che si sciolgono nelle montagne con il segno labile della gomma pane. E sono labili i confini metaforicamente tracciati dal torinese Tealdi, in una collocazione esteticamente perfetta. Ottima scelta dalle curatrici.
Ma è bianco-rosso-verde il tema con i maggiori consensi, come quello pensato da Valentina Daga diviso tra i colori in acquarello e un tricolore ombroso di ideali svaniti. O forse rinato dal pattume ricercato da Matteo Ambu. Il riscatto è sempre in agguato.
MANUELA VACCA