Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I finiani devono entrare nell'alleanza»

Fonte: L'Unione Sarda
15 marzo 2011



Giorgio Oppi: su Cagliari tutto ok, negli altri centri vedremo

Elezioni, alleanze, percentuali, riforme, assessorati e candidati. Giorgio Oppi, leader dell'Udc e assessore all'Ambiente della Giunta, vuole chiarezza su tutte queste voci. Sarà un sostenitore fedele di Massimo Fantola, ma nel resto dell'Isola avrà le mani libere.
Assessore Oppi, l'accordo su Cagliari è concluso?
«Sul candidato sindaco, la convergenza è unanime. Ma ci sono accordi e alleanze non ancora chiusi. Il Pdl, che in altri momenti aveva ritenuto opportuno dare il via libera alle civiche, ha mostrato una posizione netta di chiusura. Mentre ieri sera ci sarebbe stata una minima apertura ad altre liste. C'è poca chiarezza, questo è sicuro. Fantola sarebbe orientato, poi, ad avere un'unica lista del sindaco. Noi non accetteremo in silenzio cambiamenti in corsa. Siamo meravigliati: se ci fossero posizioni nuove, anche l'Udc si adeguerà».
Come mai, per due volte, non ha partecipato alle riunioni del centrodestra?
«Ho partecipato quasi sempre, solo recentemente sono rimasto fuori perché avevo bisogno di un chiarimento, che non si è ancora verificato. Si farà quanto prima, ma la convergenza su Cagliari c'è sempre stata».
Quali sono i passaggi di questa lunga campagna elettorale che non la convincono?
«Non solo quello sulle liste civiche. Aspetto di capire la questione dei simboli, per esempio: la Dc si presenta col nostro. Poi, sulla presenza della Lega non siamo d'accordo, la pensiamo con i sardisti. Ripeto, se ci sono ripensamenti, allora riparliamo un po' di tutto».
Dicono che Iglesias e Olbia siano due piazze dove voi siete ancora in riflessione.
«È vero, a Olbia devo ancora incontrare gli organi del partito, non sono state ancora fatte le scelte. A Iglesias ci sarà un candidato nostro, ci muoviamo sulla scia della precedente consultazione: lì siamo il partito di maggioranza relativa, vedremo, abbiamo invitato al tavolo anche i Riformatori, anche se qualcuno non si è presentato».
Dicono che l'Udc non abbia una giusta rappresentanza nella Giunta regionale.
«Affronteremo anche questo discorso, ma oggi non ci sono rivendicazioni. Certo, ci sarebbe qualche osservazione sul metodo, magari anche sui numeri. Però non è questo il momento».
Dicono che anche sulla riforma sanitaria lei sia di traverso.
«No, assolutamente. Bisogna accelerare, questo sì, lo sosteniamo con forza. Gli incontri ai quali stiamo partecipando servono a fare sintesi. Per ora, ci sono le posizioni più disparate, sarebbe corretto che le soluzioni concordate in maggioranza non cambino quando si riuniscono le commissioni. La riforma non la chiuderemo certo entro il 31 marzo».
Si possono fare già delle previsioni sui principali scontri comunali?
«Non sono in grado. Siamo sicuramente in ritardo sulle scelte, per questo non è ancora possibile capire quanto valgono i candidati».
Ritiene giusto che nell'alleanza di centrodestra i finiani sardi restino fuori?
«No. Nel momento stesso in cui si apre alle liste civiche, non capisco come mai Fli debba restare fuori. Alla causa servono tutti. Avendo preso un impegno su Fantola - candidatura da noi ritenuta valida anche se non è una nostra proposta - non possiamo cambiare opinione. Ma in altri centri, ci riteniamo liberi di scegliere».
I finiani saranno inseriti nelle liste dell'Udc?
«I finiani si ritengono oggi prevaricati, avrebbero voluto che Fantola li chiamasse dentro, però non possono accettare di essere esclusi dalla coalizione. Se resteranno fuori dall'alleanza su Cagliari, certamente noi gli apriremo le porte nel caso in cui accettassero. A Olbia, sono alleati dell'Api e sostengono Giovannelli. Quindi, non saranno con noi».
La domanda che non volete sentire: elezioni politiche anticipate, col Pdl rivale dell'Udc, in Sardegna cosa accadrebbe?
«Il problema non si pone. Ma nell'eventualità, il partito a livello nazionale farà una scelta di campo in caso di voto anticipato. Ne parleremo, ma la scelta in Sardegna dovranno farla gli altri, non noi. Con Cappellacci il rapporto è perfetto, dovrà essere il Pdl a pronunciarsi. E noi, eventualmente, faremmo un passo indietro».
ENRICO PILIA