Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Siamo un punto di riferimento per tutti»

Fonte: La Nuova Sardegna
13 agosto 2008

MERCOLEDÌ, 13 AGOSTO 2008

Pagina 41 - Sport


Il presidente della Fip regionale Perra sottolinea il momento felice dell’isola



Siamo la terza regione per numero di praticanti ma si può migliorare



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CAGLIARI. La palla a spicchi isolana vive un momento di grande entusiasmo. La Sardegna prepara l’ennesima stagione agonistica nei campionati nazionali e Cagliari è pronta ad ospitare due delicate gare di qualificazione europee. I numeri parlano chiaro: siamo la terza regione per praticanti, ma i risultati? «Soddisfacenti - dice il presidente della Federbasket regionale Bruno Perra - abbiamo delle realtà consolidate e ci stiamo facendo apprezzare oltre Tirreno. Il ritorno degli azzurri dopo soltanto un anno ne è la conferma».
- Già, la Nazionale. Ennesima soddisfazione.
«Siamo orgogliosi di riabbracciare Recalcati e i suoi ragazzi. Tutto merito dell’entusiasmo e del lavoro evidenziato l’estate scorsa. Abbiamo fatto un’ottima impressione e questo ha convinto vertici federali e tecnici che la nostra isola può essere un trampolino di lancio per manifestazioni importanti».
- Senza gli “americani”, la stella sarà l’olbiese Gigi Da Tome.
«E’ un giocatore sardo, cresciuto nei nostri settori giovanili e questo ci riempie d’orgoglio. Oltre a lui, ci sono però altri buoni giocatori».
- Dopo Ferragosto, arriverà anche l’Italdonne, in piena rivoluzione.
«I risultati degli europei di Chieti hanno obbligato ad imboccare anche qui la via della svolta. Sarà indispensabile ripartire con grande umiltà ed entusiasmo».
- Restiamo in casa nostra. E’ il nord che continua a comandare con la Dinamo Sassari.
«La Dinamo è la storia del basket sardo degli ultimi 20 anni. Ha allestito una buona squadra anche quest’anno integrando l’ottimo gruppo con nuovi e validi elementi. Non sarà più una sorpresa ma tutti la guarderanno con attenzione. Con le retrocesse Varese e Scafati e la neopromossa Venezia la concorrenza è aumentata. Sono comunque fiducioso per il campionato».
- La squadra ha cambiato soprattutto sotto i tabelloni.
«In meglio. Ezugwu è molto forte fisicamente e più atletico di Nikkila. Per il gioco di Cavina è più adatto perché difende di più, è più mobile e aggressivo. Iannilli e Ammoni sono due elementi giovani ed emergenti che potranno integrarsi bene. Sull’americano Rowe poche parole. E’ un giocatore di grande esperienza. Ottimo acquisto».
- Intanto, anche Cagliari si avvicina alla grande pallacanestro.
«Dopo tanti anni la città torna nel basket che conta. Sono felice perché cresce il livello anche nel sud dell’isola. Spero riesca a fare una squadra competitiva. Arriva Mauro Stella, playmaker giovane, più ordinato e con caratteristiche molto diverse da quelle di Di Marco. Il reparto lunghi è però ancora tutto da potenziare».
- Capitolo Silver. Sei acquisti e un’opera di ricostruzione già avviata.
«Ringrazio personalmente il presidente Falchi per aver continuato ad investire su questa squadra. Ancora una dimostrazione della grande passione che questa famiglia ha per il basket. La squadra è buona per la B2, il che dimostra che la delusione per la retrocessione è già stata superata».
- Tanti sardi a Porto Torres ma anche in altre realtà della Sardegna. Cosa significa?
«Che il movimento non cresce soltanto nelle prime squadre ma anche nei settori giovanili. Del resto questa è l’unica via per fare il salto di qualità. Non avendo grandi capitali da investire, bisogna “autofinanziarsi” col proprio materiale umano per reggere l’urto delle squadre più attrezzate economicamente».
- Per far questo si deve investire sui tecnici.
«Sui tecnici e sugli impianti. La carenza più grande in Sardegna sono i campi da gioco. Tante società hanno numerosi iscritti ma non riescono a lavorare bene perché hanno spazi insufficienti o vetusti».
- Olbia. Dal rischio di non fare la B2 all’ennesimo campionato di valore.
«Ogni anno Sergio Da Tome dice che vuol chiudere i battenti ma poi la passione prevarica su tutto. Anche quest’anno allestiranno un roster competitivo perché in Gallura non si fanno squadre che lottano per la salvezza. Arriva Paccariè, allenatore esperto che conosce a meraviglia questo campionato».
- Sassari e Cagliari, importanti realtà anche nella C dilettanti.
«Robur e Olimpia hanno una precisa funzione. Prendere parte a campionati propedeutici per far crescere i nostri giocatori. La vecchia C1 è però più impegnativa della B2 perché mancano alcune regole sugli under che accrescono il livello del torneo».
- Purtroppo, però, crolla Oristano.
«E’ un problema che attanaglia tutte le realtà del centro Sardegna. A una certa età i migliori talenti sono costretti ad emigrare per motivi di studio e lavoro, lasciando spesso le società senza degni sostituti. Peccato perché insieme a Nuoro, Oristano è una piazza di grande tradizione».
- Cresce anche la C2.
«E’ un campionato seguitissimo che abbraccia molti comuni della Sardegna. Quest’anno sarà a 16 squadre e crescerà ulteriormente di livello».
- Pianeta donne. Ad Alghero la serie A2 esce dalla porta e rientra dalla finestra mentre Cus Cagliari e Virtus Cagliari sono pronte all’ennesima stagione nella cadetteria.
«Ad Alghero si vuole continuare a fare basket ad alto livello e questo è quello che conta. Cus e Virtus hanno migliorato i roster, vedremo se riusciranno a conquistare qualcosa in più della salvezza».
- In B1, l’Antonianum è stata ripescata ma non inserita nel girone delle sarde. Un’ingiustizia?
«Dettagli. L’importante è essere riusciti a rimanere su palcoscenici nazionali. La squadra era retrocessa. Non si può avere tutto».
- Veccia, Chessa, Carta, Brunetti. Chi è il nazionale più futuribile?
«Dirlo a 16 anni è difficile. Dipenderà da una buona dose di fortuna. Auguro a tutti le migliori soddisfazioni».
- Sardegna, terza regione per numero di praticanti. Il peso specifico, quello politico a livello nazionale, non è però pienamente in linea con questi dati.
«Forse era così in passato. Oggi siamo diventati una regione credibile e rispettata. Lo dimostra la presenza attuale delle due nazionali maggiori e tutte le manifestazioni internazionali che abbiamo ospitato negli ultimi anni. E siamo stimati sempre di più anche dalle amministrazioni locali, come Regione, province e comuni dell’isola».
- Progetti futuri?
«Abbiamo già fatto tanto ma non ci accontentiamo. Aumentare il numero dei centri e costruire impianti nelle zone interne rimane l’obiettivo primario. Se poi riuscissimo a costruire, da qualche parte, un palazzetto da 8000 posti, io proporrei la candidatura per i mondiali 2014».
- A proposito, sono passati otto anni dalla sua prima nomina. Si ricandiderà?
«Assolutamente sì».
Mauro Farris