Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lo stadio si allontana dalle piste

Fonte: L'Unione Sarda
11 marzo 2011

Dal confronto tra Cagliari calcio e Regione è emerso che i vincoli sarebbero inferiori, nonostante la vicinanza all'aeroporto

  Colpo di scena sui terreni fin qui nel mirino della Sogaer Colpo di scena doveva essere e colpo di scena è stato. E c'è da scommettere che non sarà l'ultimo. Il lungo confronto tra i tecnici del Cagliari calcio (con la presenza, decisiva, del presidente Massimo Cellino) e degli assessorati regionali all'Urbanistica, all'Ambiente e allo Sport ha prodotto una svolta non attesa nella trattativa per la costruzione del nuovo stadio a Elmas.
LA SORPRESA La riunione della conferenza dei servizi di mercoledì, partita all'insegna dello scontro totale (con il massimo dirigente della società rossoblù che avrebbe anche minacciato di ritirare il progetto e recedere dall'accordo di programma firmato con il Comune), ha alla fine determinato un risultato che cambia lo scenario in maniera sostanziale. L'area sulla quale dovrà sorgere lo stadio non sarà più quella dei 15 ettari accanto alle piste dell'aeroporto ma, a sorpresa, quella dei quasi 10 accanto all'aerostazione. Sempre all'interno del comparto acquistato dalla società rossoblù. Proprio i terreni che interessavano fino a qualche mese fa la Sogaer, intenzionata a realizzarvi il parcheggio per gli aeromobili, in un'ottica di ampliamento dell'impianto.
LE AUTORIZZAZIONI Come si è arrivati alla svolta? Tecnici e dirigenza del Cagliari calcio hanno preso atto che il combinato disposto del parere Enac (peraltro mai richiesto, finora) e dei vincoli imposti dalla presenza di una zona Sic (sito di interesse comunitario, legato alla presenza di uno stagno) avrebbe comportato un dilatarsi dei tempi per le autorizzazioni. Compreso il complesso iter necessario per ottenere la valutazione d'impatto ambientale. Procedura non necessaria se in ballo tornasse il comparto originale: i dieci ettari sui quali aveva messo gli occhi la Sogaer e che Cellino voleva forse tenere liberi con l'intenzione di venderli proprio alla società di gestione, recuperando parte dell'investimento.
L'IPOTESI ORIGINARIA Le questioni legate ai tempi hanno prevalso e si è tornati all'ipotesi originaria e, tutto sommato, più lineare: i 15 ettari sui quali, in parte, grava il vincolo Sic ospiteranno un parco e alcuni dei parcheggi al servizio dello stadio, i 2,5 ettari di zona archeologica ospiteranno dell'altro verde pubblico attorno alla chiesa di Santa Caterina e nei restanti 10 ettari dovrebbe “incastrarsi” la Karalis arena. Una soluzione che ha trovato l'accordo dei tecnici regionali e delle parti politiche interessate (il governatore Cappellacci, l'assessore all'Ambiente Oppi e il sindaco di Elmas Piscedda), mentre c'è da attendere la presa di posizione della Sogaer.
OPPOSIZIONE «Noi siamo completamente soddisfatti della rivisitazione del progetto che vedrà il nuovo stadio costruito nella parte sud del comparto delle aree di Santa Caterina - dicono le consigliere comunali di Elmas Solange Pes e Giulia Suella - la modifica corrisponde, infatti, alle indicazioni che il nostro gruppo aveva già dato in Consiglio comunale fin dal mese di settembre dello scorso anno. Il progetto è corrispondente alle prescrizioni contenute nel piano attuativo approvato da tutti gli organismi competenti nel 2003, e non abbisogna, quindi, di nessuna variante urbanistica. I ritardi e i condizionamenti che questa importante operazione sta incontrando sono frutto di una istruttoria carente e superficiale e di pareri e valutazioni errate e fuorvianti, riconducibili al sindaco di Elmas e alla maggioranza».
ANTHONY MURONI