Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Abbiamo ragione noi, non sprecate soldi pubblici»

Fonte: La Nuova Sardegna
13 agosto 2008

MERCOLEDÌ, 13 AGOSTO 2008

Pagina 1 - Cagliari

REPLICA DELLA COIMPRESA 








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CAGLIARI. «No, il discorso della Regione parte da presupposti falsi», sottolinea Giuseppe Cualbu, amministratore della Coimpresa, la società titolare dell’accordo di programma del 2000 per la lottizzazione integrata su Tuvixeddu. «Il ragionamento della Regione - continua Cualbu - sarebbe valido se fossero sopraggiunte nuove esigenze di tutela del colle. Ma nè il Tar, nè il Consiglio di Stato hanno riconosciuto questo fatto. Noi abbiamo le carte in regola e tutte le autorizzazioni approvate dall’ufficio del paesaggio della Regione».
Ma l’intervento del governo dell’isola si basa sul Codice Urbani, la legge nazionale sui beni culturali e paesaggistici approvata nel 1994, dopo la firma dell’accordo di programma. «Le sentenze, però, danno ragione a noi, anche in termini paesaggistici. La Regione non ha tenuto conto, come dice il Codice Urbani, dei piani attuativi. Poi non dimentichiamo che parliamo di soldi pubblici. Compensare qualcuno per un bene che viene tolto, significa investire. E come lo si spiega di fronte a un progetto, come il nostro, che sia il Tar, che il Consiglio di Stato hanno stabilito essere in regola? Come verrebbe giustificata una compensazione di fronte alla Corte dei conti?».
Intanto la Coimpresa ha già fatto sapere che il 25 di questo mese riapirà il cantiere per riprendere i lavori. «Il nostro è un progetto che, tra terreni ceduti e piano di lottizzazione, ha un valore di duecento milioni. Egoisticamente il discorso della compensazione ci farebbe comodo, ma si tratta di soldi pubblici. E poi: farci passare, prima, come cementificatori del colle, nemici dell’archeologia e di Tuvixeddu e, dopo, quando le sentenze dicono che la Coimpresa ha ragione, voler trattare... No, non funziona». (r.p.)