Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Aree portuali contese, il Cacip chiede alla Regione una mediazione con lo Stato

Fonte: La Nuova Sardegna
9 marzo 2011






CAGLIARI. Appello alla Regione per sbloccare il braccio di ferro sulla aree dietro il porto canale di Cagliari. Lo lancia il presidente del (Cacip) Emanuele Sanna in una lettera al Presidente Cappellacci: è un sos con il quale si invita la Giunta a iniziare una trattativa con lo Stato. L’obiettivo è quello di evitare lo scontro frontale degli uffici legali e di arrivare a una soluzione che non passi attraverso le decisioni dei tribunali, primo tra tutti il Tar, oggi è previsto il suo pronunciamento, che potrebbero non dare ragione allo stesso Cacip. Pomo della discordia è la nuova delimitazione operata dalla Capitaneria nel 2010 nella zona a ridosso del porto industriale. Una decisione che, secondo la lettera-appello di Sanna, «rischia di compromettere il fruttuoso lavoro degli ultimi quindici anni per il futuro del porto». Quattro imprenditori che avevano acquistato dal Cacip dei terreni per impiantare nuovi stabilimenti si sono ritrovati spiazzati dalla nuova delimitazione e hanno presentato un ricorso al Tar. «A me sembra che il problema da dirimere - spiega Sanna - sia se oltre i confini dell’area portuale demaniale tutte le altre aree disponibili debbano rimanere nel patrimonio e nelle prerogative del nostro ordinamento autonomistico». Nei giorni scorsi il Procuratore generale della Corte dei Conti aveva lodato l’attività della Capitaneria, che «nonostante fortissime (ed a volte ingiustificate) opposizioni, è riuscita a completare l’operazione di delimitazione del porto industriale. L’attività di delimitazione, non ha fatto altro che riportare nell’alveo della proprietà pubblica, aree indebitamente sottratte allo sviluppo dell’economia portuale cagliaritana; il che, consentirà, in modo trasparente e controllato, agli operatori economici di utilizzare quegli stessi spazi mediante lo strumento della concessione».