Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Regione: compensazione per i privati

Fonte: La Nuova Sardegna
13 agosto 2008

MERCOLEDÌ, 13 AGOSTO 2008

Pagina 1 - Cagliari

L’assessore Sanna: «Sediamoci a un tavolo e troviamo un accordo»



«Se le nuove esigenze di tutela privano di un diritto, c’è un rimborso»




ROBERTO PARACCHINI

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CAGLIARI. Tuvixeddu, la Regione offre una mano alla (o corre ai ripari dalla) Coimpresa. La parola chiave di volta di questo metà agosto è «compensazione». Come dire: se tu hai un diritto maturato sulla base di precedenti accordi e nuove esigenze di tutela (ambientale, culturale o paesaggistica) portano a privarti di quel titolo, allora avrai qualcosa in cambio. «Compensazione», quindi, come «ristabilimento di un equilibrio»: dare in cambio di un qualcosa che viene tolto. Da un lato la Regione andrà avanti con l’azione volta ad allargare il vincolo di tutela su tutto il colle di Tuvixeddu (al cui interno si trova la necropoli punico romana più grande del Mediterrano); dall’altro «è sempre disposta a sedersi attorno a un tavolo per verificare come arrivare a un accordo, a una forma di compensazione dei diritti maturati e che nuove esigenze di tutela portano a superare», afferma Gian Valerio Sanna, assessore regionale agli Enti locali e all’urbanistica. La proposta è rivolta soprattutto alla Coimpresa visto che la Cocco Costruzioni (che stava edificando una palazzina sul lato di viale Sant’Avendrace) ha già dato la sua disponiblità a vendere alla Regione l’area interessata. Inoltre l’impresa che fa capo al gruppo Cualbu è anche la titolare dell’accordo di programma, firmato nel 2000 anche dalla Regione e dal Comune, per la realizzazione della lottizzazione integrata: un parco archeologico-naturalistico di venti ettari per la necropoli e, in un’altra parte del colle (ai lati di via Is Maglias), edificazioni per circa quattrocento appartamenti.
Tutti i lavori, tra cui anche quelli appaltati dal Comune (la realizzazione della viabilità - la strada avrebbe dovuto attraversare il canyon del colle - e del parco - su cui si è aggiunto un sequestro della magistratura) sono stati fermati dalla Regione dall’11 gennaio del 2007 e da successivi atti che hanno portato al vincolo su tutto il colle. L’azione del governo dell’isola si è basata - hanno affermato più volte nel palazzo di via Roma - sul Ppr e il Codice Urbani, la legge nazionale del 2004 sui beni culturali che parla del bene paesaggistico come di un valore non commercializzabile.
Ma l’azione regionale è stata bocciata: prima dal Tar e poi (recentemente) dal Consiglio di Stato. Quest’ultimo, in particolare, ha confermato l’annullamento di tutte le procedure che avevano portato all’allargamento del vincolo su Tuvixeddu, bacchettato la Regione (rifacendosi al Codice Urbani) per il mancato coinvolgimento del Comune e ribadito il «sintomo di grave eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento» in rapporto all’acquisizione (come riferimento per la riqualificazione del colle) del progetto del paesaggista Gillés Clement. Venerdì scorso, infine, la Coimpresa ha annunciato di riprendere i lavori al rientro delle vacanze per Ferragosto, il 25 di questo mese. Poco prima, invece, la Regione aveva fatto sapere che avrebbe proseguito «nei passi necessari per la tutela integrale del colle con la costituzione di una nuova commissione al Paesaggio» e, nelle more, col probabile riutilizzo della norma urbanistica che permette, per motivi di urgenza, un blocco di tre mesi (come avvenuto nella legge salvacoste). Ieri, infine, l’assessore Sanna ha ripreso il discorso della «compensazione»: disponibilità a discutere, quindi, sulla base del riconoscimento che la Coimpresa ha maturato dei diritti che vanno riconosciuti e «compensati, come tutte le moderne leggi urbanistiche prevedono». A Cagliari, ha precisato l’assessore, vi sono «molte aree, tra cui quelle legate alle dismissioni delle zone e degli immobili militari, che possono diventare strumento di trattativa».